Cantano da secoli sulla parete unica della Basilica Superiore di Assisi: per un anno canteranno anche per noi. Giotto con il suo affresco dedicato al presepe di Greccio, la tredicesima delle 28 scene rappresentate, non si muoverà da Assisi, ma quei volti straordinari si potranno ammirare a San Francesco, in un ponte ideale tra il Poverello di Assisi e gli affreschi di Piero. Il prossimo fine settimana sarà per la Città di Natale quello dei presepi. Due scene, entrambe con gli occhi affondati nel capolavoro di Giotto.
L’Annunciazione e per l’appunto la Natività di Greccio, nel nome del primo presepe, quello che solo pochi mesi fa ha festeggiato gli 800 anni di vita. Statue straordinarie, realizzate proprio a immagine e somiglianza dei volti di Giotto. A cominciare dai tre tenori: i tre frati che sopra la grotta della Natività cantano le lodi di quel Dio in fasce. Un innesto lontano da tutte le natività dell’arte e nel quale si vede il genio di Giotto.
Il debutto sarà domani. Da domani la Basilica di San Francesco ospita "Giotto in 3D", un progetto che punta sulla riproduzione tridimensionale delle celebri scene giottesche, in un asse tra tradizione e tecnologia. I presepi erano i grandi assenti della Città di Natale fino alla scorsa edizione. Stavolta calano in forze. Scopriremo domani se saranno visibili dal "tamburo" di vetro che consente anche di sera la visione diretta sugli affreschi.
E sempre nel prossimo weekend, concentrando in questo caso le emozioni sul sabato e sulla domenica, ecco il secondo angolo nuovo: il presepe vivente delle Ville Monterchi. Il più ambizioso della provincia, calamita ogni anno per migliaia di visitatori.
La capanna è stata realizzata al Praticino, in quel largo Ivan Bruschi che sembra nato per diventare un presepe, considerando le sculture che lo tappezzano. Il mondo delle Ville si dischiuderà lì, in un trailer che tra l’altro dovrebbe anche aumentare la curiosità intorno all’evento e spingere ancora più appassionati in Valtiberina. Ma il cuore sarà intorno a San Francesco.
L’idea della Fondazione Intour, affiancata dal Sacro Convento di Assisi, viene sposata dal parroco, padre Francesco Bartolucci. "Nel presepe l’amore si rende visibile, la bellezza si accende, la speranza è rinvigorita e l’amicizia (pace) diventa possibilità necessaria". Musica per chi ha realizzato il progetto, in testa il presidente della Fondazione Simone Chierici ("è il suggello al ponte con le arti che abbiamo voluto al centro dell’evento") e il Comune di Assisi. Ma anche musica per i "tre tenori", che per una volta non giocano e cantano in casa ma anzi si impegnano nella sfida di una tournèe nella Città di Natale. Allargandosi al milione e mezzo di visitatori che ormai ogni anno le fanno coro.
Lucia Bigozzi