LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Città sempre più regina delle feste. Boom di arrivi anche dopo il 25. Presenze verso un milione e mezzo

Parcheggi di nuovo pieni, assalto dei camper alla Catona, file ovunque: prova di forza dell’evento. Anche Eurochocolate prolunga a Capodanno. Quasi esaurite le camere per la notte di San Silvestro.

Parcheggi di nuovo pieni, assalto dei camper alla Catona, file ovunque: prova di forza dell’evento. Anche Eurochocolate prolunga a Capodanno. Quasi esaurite le camere per la notte di San Silvestro.

Parcheggi di nuovo pieni, assalto dei camper alla Catona, file ovunque: prova di forza dell’evento. Anche Eurochocolate prolunga a Capodanno. Quasi esaurite le camere per la notte di San Silvestro.

"No, questo posto è occupato": piazzale del cimitero, un signore gesticola e cammina per impedire l’accesso all’ultima piazzola libera. Qualcuno suona, qualcunio bofonchia, i più rassegnati tirano lungo. E lui resta con il cane al guinzaglio, quasi a farsi proteggere nell’assalto al posto. Un posto nella Città di Natale dopo Natale. "Non pensavamo potesse esserci tanta gente anche oggi" sussurra un vigilante, forse convinto che il meglio, o forse dalla sua prospettiva il peggio, fosse passato. Non è così perchè il colpo di coda dell’evento da una parte fa volare il pallottoliere. Ora più che mai il totale delle presenze punta quota un milione e mezzo.

"Il risultato di questi giorni e quello che prevediamo per la Fiera va ben oltre gli effetti del ponte ridotto da calendario dell’8 dicembre". Simone Chierici non sa neanche più lui se parla come assessore o come presidente della Fondazione Intour. Ma di sicuro, malgrado una natura non proprio esplosiva, non sta più nella pelle. Lui alla coda della Città di Natale ci ha sempre creduto: ma qui la realtà supera l’immaginazione. Dal parcheggio del cimitero la gente sale a piedi lungo via Tarlati o attraversando il monumentale. I parcheggi in zona Catona sembrano concessionari di camper che mostrano i loro gioielli. Il personale di servizio alla Cadorna indica con il dito il display che segnala posti esauriti. Ma è inutile, perchè i più preferiscono entrare, mettersi in coda davanti alla sbarra e aspettare. Il rinnovato parcheggio di piazza del Popolo assaggia la doppia coda, c’è chi prova ad entrare arrivando da via Garibaldi e chi da via Guido Monaco. Un calembour al quale si unisce anche l’odissea di chi ha creduto alle promesse e ha comprato la macchina elettrica o ibrida e ora non sa dove caricarla, perchè gli impianti Atam sono stati spenti in attesa della staffetta. Gli alberghi sono esauriti, una camera qui, una là e niente più. Lo sono al filtro di booking ma anche a quello delle piattaforme più raffinate seguite dalla Fondazione. Piattaforme che ormai indicano sistemazioni nel senese e nel perugino, da buone reti elettroniche refrattarie a qualunque campanilismo. La Città di Natale fa il botto, si avventura nel mondo del turismo di massa, si estende a un periodo di quasi due mesi e posiziona la città tra le top ten in Italia per la festa. Tra gli umbri i primi a capirlo sono i responsabili di Eurochocolate, che allungano l’apertura fino a Capodanno. Un po’ come i tirolesi, che oggi sono aperti per l’ultima volta e si mangiano le mani all’idea di cosa si lasciano alle spalle.

Il resto del percorso resta intatto, fino alla cima della Fortezza, con l’attrazion clou: la Casa di Babbo Natale. Code ovunque. Trenta persone in attesa di vedere la luna del giardino pensile della Provincia: è il segnale che la proposta ha sfondato davvero. E la Fondazione ha accorpato i "rinforzini" in questa settimana forse giudicata più fragile: complessini, equilibristi, il concerto dalla terrazza della Provincia. I dialetti d’Italia tornano ad incrociarsi qui, come se tutto fosse ripartito d’incanto, come se gli orologi fossero tornati indietro alla metà di novembre. Ci sono anche tante comitive, si riconoscono dalle bandierine delle guide e dai megafoni per rimandare le spiegazioni. "Questa è piazza Grande, un tesoro medievale delimitato dalle logge del Vasari". Di medievale è rimasto poco, tra i banchi tirolesi ti aspetti solo di sentir parlare tedesco o ladino. Ma da domani le casette saranno smontate e c’è da scommettere che ci mancheranno.