Claudio Roselli
Cronaca

L’addio a Clarissa, studentessa modello morta sullo scooter. Folla e commozione ai funerali

L’abbraccio dei familiari e amici ai genitori della quindicenne, ricordata anche dai suoi compagni di scuola. Il sindaco Marcelli: “A novembre aveva ricevuto il premio Rapaccini per aver superato a pieni voti gli esami”

La consegna del premio "Egidio Capaccini" lo scorso 12 novembre, con Clarissa Burzi insieme al sindaco Claudio Marcelli e alla famiglia Bragagni Capaccini

La consegna del premio “Egidio Capaccini” lo scorso 12 novembre, con Clarissa insieme al sindaco Claudio Marcelli e alla famiglia Bragagni Capaccini

Pieve Santo Stefano (Arezzo), 25 luglio 2024 – Tantissima gente, questa mattina, in un cimitero della frazione di Madonnuccia diventato inevitabilmente troppo piccolo per l’ultimo saluto a Clarissa Burzi, la 15enne che lunedì pomeriggio ha perso la vita lungo la provinciale 77, uscendo di strada in sella al suo scooter e battendo violentemente la testa contro la palina di una fermata dell’autobus. A stringersi attorno ai genitori e ai parenti, i compagni di classe del liceo “Plinio il Giovane” di Città di Castello (Clarissa aveva concluso il primo anno di studi) e alcuni atleti dell’associazione Scherma Altotevere, accompagnati dal maestro Roberto Di Matteo, perché la sfortunata ragazza aveva praticato la disciplina agonistica della spada per poi concentrarsi su teatro, musica e canto. Proprio il maestro Di Matteo, non senza un pizzico di commozione, ha ricordato la figura di Clarissa, alla pari dei tanti amici e compagni di scuola che hanno voluto portare un contributo e anche di uno dei docenti del liceo classico tifernate.

Tutti gli interventi hanno messo in evidenza le doti più belle del periodo adolescenziale che erano incarnate in lei: interessi molteplici, curiosità, determinazione ed entusiasmo, con anche la voglia e l’inquietudine positiva di chi non è più bambino e comincia ad avvertire le responsabilità della vita. Una visita senza dubbio speciale, come il discorso pronunciato, è stata quella del sindaco di Pieve Santo Stefano, Claudio Marcelli, che ha consegnato un mazzo di fiori ai familiari della concittadina deceduta ancora in tenera età e che ha chiesto di poter dire due parole in quanto sentiva il dovere di farlo: “Mi sono imbattuto proprio nel frangente in cui Clarissa veniva caricata in ambulanza – ha dichiarato Marcelli – e non riesco ancora a togliermi dalla mente quel momento. Vorrei pregare ognuno di voi presenti, me compreso, di prendersi un pezzo del grande dolore che da qualche giorno attanaglia i congiunti, anche se alla fine dentro di noi rimarrà d’ora in poi il ricordo scolpito di Clarissa, più forte in chi ha avuto la possibilità di starvi maggiormente a contatto.

A proposito di ricordi, il più bello e incancellabile che conserverà la comunità di Pieve è quello del 12 novembre scorso al teatro “Papini”, quando “a Clarissa abbiamo consegnato il premio ‘Egidio Capaccini’ per aver superato gli esami di licenza media inferiore con il massimo dei voti. “È il riconoscimento più importante, del quale andiamo fieri e che sta a testimoniare il grande valore di questa ragazza che ci ha lasciati”.