Arezzo, 17 ottobre 2024 – Trasportava 23 chili di cocaina in diversi vani nascosti all’interno dell’auto, convinto di prendere per il naso le forze dell’ordine e di farla franca. E se al primo controllo ad Arezzo c’era anche riuscito, al secondo è caduto nella rete della giustizia. Alla fine infatti la Sottosezione della Polizia Stradale di Pian del Voglio lo ha arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. In manette è finito un trentenne italiano, incensurato. Ma riavvolgiamo la pellicola.
La storia inizia nel tratto aretino dell’A1, circa mezz’ora dopo la mezzanotte tra domenica 13 e lunedì 14 ottobre, quando l’uomo, classe 1994, viene fermato in autostrada dalla Polizia stradale di Arezzo. Il trentenne spiega di essere diretto a Roma e, durante il controllo dell’auto, gli agenti scoprono due doppi fondi nella parte anteriore del pianale dell’abitacolo. Non trovando però irregolarità, la Stradale consente all’uomo di riprendere il viaggio. E’ qui che il “nostro” avrà tirato un sospiro di sollievo, convinto ormai di averla fatta franca. Ma gli agenti di Arezzo, pur non avendo trovato niente di rilevante all’interno dell’auto, rimangono con qualche dubbio. Insospettiti da quanto riferito dal conducente, decidono di invitare le pattuglie dei turni successivi a fare attenzione all’eventuale transito dell’auto, dandone notizia anche alle pattuglie sui tratti di competenza fino a Pian del Voglio. Passa qualche ora. Nel primo pomeriggio sempre di lunedì, ma questa volta sull’Appennino bolognese, la Polizia stradale di Pian del Voglio nota l’auto segnalata al casello dell’A1 di Sasso Marconi. Dal controllo risulta essere lo stesso veicolo con lo stesso conducente fermato la notte precedente ad Arezzo. In questo caso, però gli agenti notano che il sedile anteriore del passeggero è fuori dalla sua sede.
Qualcosa non torna, invitano quindi il 30enne a portare l’auto negli uffici della Stradale per un controllo più meticoloso. Gli agenti trovano alcuni tasti anomali sulla plancia centrale dell’auto che, si scoprirà, servono ad azionare un marchingegno creato appositamente per l’apertura automatica di un vano posteriore. Un vano segreto, opera ingegnoso, in cui vengono trovati tre involucri confezionati di sostanza stupefacente. Ma non era tutto, occultati in un doppio fondo tra la carrozzeria e la tappezzeria sottostante il sedile anteriore, erano nascosti altri 17 involucri, per un totale complessivo, dunque, di 20 panetti, che le successive analisi diranno essere cocaina, dal peso complessivo di 23 chili. L’uomo alla fine non è riuscito a farla franca nonostante i “magheggi” messi in campo; stretto nelle maglie dei controlli lungo il reticolo autostradale, è stato quindi arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e portato in carcere.