SONIA FARDELLI
Cronaca

Colcitrone gioca d’anticipo. Corsi di sfilata anti-violenze. A organizzarli gli squalificati

Una prova di riscatto senza precedenti: undici incontri sul clima giusto dell’evento. Fazzuoli: "Più transenne? No, vanno abolite". Bertini: "Un modo per ripartire bene".

La presentazione del progetto «A scuola di giostra» a Porta Crucifera

La presentazione del progetto «A scuola di giostra» a Porta Crucifera

Un progetto per evitare che si ripetano i gravi episodi successi lo scorso anno nella sfilata della Giostra, nei quali sono stati coinvolti figuranti, ma anche il pubblico. A presentare "A sQuola di sfilata" è il quartiere di Porta Crucifera e all’organizzazione penseranno anche tutti i rossoverdi raggiunti dai provvedimenti della magistratura della Giostra come riscatto e impegno sociale. Ma l’iniziativa, che andrà avanti per due anni con undici incontri con professionisti, sarà aperta anche a tutti i figuranti e soci degli altri quartieri e alla stessa cittadinanza. Per segnare un anno zero, dal quale dovrà partire una Giostra nuova con più maturità e consapevolezza da parte di tutte le persone che le ruotano intorno, protagonisti e no. "Dopo gli episodi di settembre - ha detto il rettore Andrea Fazzuoli - è nata l’esigenza di un progetto che si ponga come obiettivo la presa di coscienza e la prevenzione di episodi spiacevoli e che al contempo miri a valorizzare e far crescere l’intera manifestazione. La sfida sta nel togliere tutte le transenne lungo la sfilata, non nel metterne in più". Ma al momento la tensione è alta, come ha sottolineato anche il vice rettore rossoverde Francesco Nocentini: "La sfilata è degenerata. A volte sentendo il pubblico sembra che alcuni si debbano sfogare con i figuranti. E questo non va bene perché diventa difficile tenere a bada i ragazzi. Io tremo quando vedo che alle cene propiziatorie tra Porta Crucifera e Sant’Andrea girano migliaia di persone. Non è mai successo niente di grave, ma se scoppia la scintilla come li teniamo a bada? Per questo serve una nuova cultura e comportamenti consapevoli". Una Giostra cresciuta in fretta e che oggi coinvolge tantissime persone, anche provenienti da altre città. "La Giostra soffre di gigantismo - ha ribadito il consigliere comunale delegato alla manifestazione Paolo Bertini - c’è tanta gente e può diventare difficile gestirla. Per questo serve un cammino virtuoso che Porta Crucifera ha fatto partire e che deve coinvolgere tutto il mondo della Giostra, che deve imparare ad autogestirsi. Al momento che la prefettura o la questura ci daranno delle regole per la manifestazione sarà finita". E così intanto parte il progetto di Porta Crucifera, che ha come coordinatori il vice rettore Francesco Nocentini, il medico Sofia Balò che da sempre cura le iniziative legate al sociale di Porta Crucifera e Alberto Branchi, capitano rossoverde uscente. "Ho vissuto passo a passo questa vicenda - dice - cercando di non farmi trasportare dalle emozioni. Adesso mi dedico a questo progetto che ci terrà impegnati due anni e ci richiederà tanto impegno. Ma si fa perché le cose devono cambiare. La sfilata adesso è una prova davvero dura per i figuranti. Non ci sono più sfottò, ma offese pesanti mirate alla persona, sputi e bicchieri di birra che volano. La reazione è sempre sbagliata, ma in certi casi può esserci". Gli undici incontri verteranno sulla sfilata, sulla comunicazione nella Giostra, sul cavallo in sfilata, su partecipazione e inclusione, su sfottò, la violenza verbale e i rischi in sfilata, sui costumi della Giostra: imparare a rispettarli, sui criteri di pena della magistratura della Giostra, sull’abuso di alcol e droghe, su violenza e reazione. A far lezione psicologi, istruttori di arti marziali, professionisti del Sert, personaggi del mondo della Giostra, ma anche del Palio di Siena e della Giostra dell’Orso di Pistoia.