Colpita dai pallini a 3 anni: "Avevo chiesto di spostarsi, poi ho sentito le sue urla"

Il dramma ieri mattina a Patrignone: la piccola era nel giardino di casa mentre era in corso una battuta. Il retroscena raccontato da una vicina

L’ambulanza e la polizia sul posto

L’ambulanza e la polizia sul posto

Arezzo, 25 settembre 2023 – Il trambusto, in una fresca domenica mattina di settembre, è stato grande. Un paesino tranquillo come Patrignone, alla periferia nord della città, è piombato in un incubo fatto di sirene. Quelle dell’ambulanza e della volante della polizia che si sono sovrapposte al rumore dei fucili, abituale in questa stagione nella zona sempre vocata alla caccia dei volatili.

Pochi minuti prima erano state le grida disperate di una bambina di 3 anni a richiamare l’attenzione dei vicini nell’abitato di Pozzo Nuovo, a breve distanza dalle cave di Quarata dismesse. All’inizio nessuno aveva capito bene il motivo di quella che sembrava una semplice bizza: poi i genitori ha capito che la piccola era rimasta ustionata a una guancia da un pallino in caduta sparato da un gruppo di cacciatori attivo a poca distanza dall’abitato.

"Ci eravamo raccomandati pochi minuti prima" ci racconta una residente con la garanzia dell’anonimato. "Avevamo visto i cacciatori molto vicini alle case e qualche pallino che era rimbalzato sui marciapiedi e sulla strada: ci hanno risposto che erano a più di 200 metri e per questo in regola. Quello che è successo alla bambina dimostra però che i pericoli ci sono lo stesso...".

La legge dice infatti che la caccia è vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro. È anche vietato sparare in direzione degli stessi da distanza inferiore di 150 metri. Sul posto è arrivata l’ambulanza che ha portato la bambina al pronto soccorso per un controllo: dopo poco la bimba è stata dimessa.

Le indagini sono condotte dalla polizia di Arezzo che ha identificato alcuni cacciatori presenti al momento dell’arrivo della volante. Non sarà semplice ricondurre a uno di loro lo sparo che ha ferito, per fortuna in maniera leggera, la bambina di Patrignone. Non si tratta naturalmente di un gesto volontario e i genitori potrebbero procedere con una denuncia per lesioni colpose. Ci sarà anche da stabilire sei il colpo sia partito da una distanza minore rispetto a quella dei 150 metri indicata dalla normativa che regola la caccia.

f.d’a.