C’è una pista sul colpo alla Fullove. Un uomo è stato fermato, e ieri è stato convalidato l’arresto. Potrebbe dire molto per le indagini che da tempo ruotano intorno ai numerosi colpi, ben 24 dall’inizio dell’anno, un’escalation che parla di una media di due assalti al mese. Non è ancora chiaro il ruolo che l’uomo, uno straniero, avrebbe avuto nella banda che il 28 novembre ha colpito l’azienda orafa di Laterina portando via un bottino intorno ai 150mila euro.
Sono stati i carabinieri, che indagano insieme alla polizia, ad individuarlo. Al momento del fermo con sé non aveva documenti; gli abiti che indossava erano invece compatibili con le immagini immortalate dalle telecamere di videosorveglianza interne all’azienda. Quelle telecamere che non erano state manomesse dalla banda in azione. Su di lui stanno indagando gli inquirenti, il suo fermo potrebbe aver portato gli investigatori sulla strada giusta per risalire alla banda che ha colpito la Fullove. Un blitz messo a segno in appena quattro minuti, giovedì sera, alle 20.30. Si parla ormai di più bande attive sul territorio, visto i diversi modus operandi, questa sicuramente è tra le meglio organizzate.
Il titolare, visionando le immagini della videosorveglianza del giorno prima, ha visto almeno due uomini scavalcare e perlustrare a lungo l’area intorno all’azienda, evidentemente per preparare il colpo della sera successiva. Avevano quindi studiato la zona e, poco prima di entrare in azione, avevano spostato le inquadrature delle telecamere di videosorveglianza esterne in modo da non farsi riprendere. Un furto lampo, per un bottino di circa un chilo d’oro e 8 d’argento, 150 mila euro il valore. Nemmeno 48 ore dall’ultimo assalto, questo andato a vuoto, il 26 e il 27 novembre a Monte San Savino.
Nel mirino la ditta Italrecycling & Investment. Tra le 1 e le 2.30 la banda avrebbe prima tentato di accedere al caveau aprendosi una breccia su una delle pareti dell’azienda confinante, la Carini, per poi, una volta fallito il primo tentativo, decidere di fare incursione nell’azienda forzando la porta d’ingresso.
Ieri notte, l’ultimo assalto della lunga lista. Intanto vanno avanti le indagini degli inquirenti, questo arresto potrebbe rappresentare un primo spiraglio di luce in notti lunghe ed insonni.
Gaia Papi