Salvatore Mannino
Cronaca

Colpo grosso alla villa del notaio Martini: un blitz da 200mila euro

L'incursione sabato sera nella zona di Campoluci, al primo piano della palazzina, raggiunta con una scala. Rolex e affini sono la parte grossa del bottino, all'inizio apparso ancora più ingente

Colpo in una villa

Arezzo, 29 gennaio 2018 - Fa notizia il colpo, il classico blitz in villa, ma fanno notizia anche il bottino (i 300 mila euro iniziali sono stati rapidamente ridimensionati a 150-200 mila, comunque tanti) e il nome del bersaglio, il notaio Andrea Martini, notissimo professionista aretino, appartenente a una delle grandi dinasty cittadine. Proprio lui, appunto, rientrando a casa coi familiari, si è accorto che qualcosa non andava dalla finestra del primo piano insolitamente aperta.

E gli è bastato di varcare la porta per averne conferma: dopo il provveditore agli studi Roberto Curtolo era la seconda vittima eccellente dei soliti ignoti in meno di tre giorni. Un furto, non una rapina, perchè i ladri, che il loro raid devono averlo pianificato con ogni attenzione, hanno approfittato del sabato pomeriggio quando nella villa, campagna fra Campoluci e Petrognano, non c’era nessuno, nemmeno il personale del servizio.

Come sia andato a segno il colpo lo testimonia la scala appoggiata alla finestra del primo piano di un antico casale accuratamente ristrutturato, come si conviene a una famiglia della buona borghesia aretina, cui certo non mancano nè il gusto nè la disponibilità economica. Da lì, dalla finestra, cioè, i soliti ignoti si sono fatti strada fino al cuore dell’abitazione e al mobile (non una cassaforte come era parso inizialmente) in cui il notaio teneva la sua collezione di orologi di gran marca. Fare razzia di quello e di un po’ di contante conservato dentro casa è stata questione di pochi attimi.

E con gli oggetti d’affezione tipo Rolex si fa presto a ingrossare il bottino. La prima stima effettuata con i carabinieri parlava di alcune centinaia di migliaia di euro, ma fonti vicine alla famiglia abbassano l’asticella dopo un controllo più accurato effettuato nella tranquillità colma di amarezza e di rabbia di una domenica mattina che poco assomiglia in casa Martini al dì di festa.

L’allarme l’hanno lanciato i padroni intorno alle otto di sera, chiamando i carabinieri che sono accorsi con le pattuglie del nucleo radiomobile. Di tracce ne hanno trovate ben poche. I ladri sono stati attenti a non lasciare niente che consentisse di risalire a loro fin dalla prime ore. Dipenderà tutto adesso dai rilievi della scientifica: sono rimaste impronte digitali o altri elementi capaci di dare la svolta alle indagini?

Per ora gli uomini dell’Arma non si sbilanciano, serve più tempo per capirci qualcosa. Di certo nella villa non c’è un impianto di telecamere. E anche l’allarme era disinnescato: la famiglia non sempre lo usa, per la presenza dei cani e degli altri animali domestici che lo farebbero scattare a sproposito. I soliti ignoti probabilmente lo sapevano e si sono basati anche su questo per pianificare il blitz.

Quanti erano e chi erano è il solito mistero di casi come questo. La zona è isolata ma si sta cercando di capire se qualche telecamera dei dintorni possa aver captato immagini utili. Andrea Martini è uno dei notai più conosciuti, dal suo studio passano molti dei grandi affari locali. Il padre, proprietario della ditta Frea, era stato protagonista della lottizzazione nell’area Bisaccioni.

Da ragazzo, negli anni ’70, quando era ancora uno studente di liceo, il futuro professionista era stato col fratello Carlo il fondatore e l’animatore di una delle prime radio libere, Arezzo Radio Tv, che aveva sede nel palazzo di famiglia in Borgo Santa Croce. Generazioni di ragazzi di allora, ormai con i capelli grigi, ancora ricordano quell’avventura che ha segnato un’epoca.

 

 

 

 

 

Colpo grosso dei ladri: sono entrati nella villa di un famoso notaio aretino, e ne sono usciti, secondo una prima stima dei carabinier poi ridimensionata da fonti vicine alla famiglia con con un bottino di circa 200 mila euro.

Il blitz è avvenuto quando la famiglia non era in casa, nella tarda serata di sabato: sono entrati passando dalla finestra e hanno cominciato a rovistare l'interno. Buona parte dei preziosi sembra fosse nascosta in un armadio.

Il colpo è avvenuto nella zona tra Campoluci e Ponte alla Chiassa, in una delle villette sulla cresta: l'appartamento colpito è al primo piano della palazzina, raggiunto grazie ad una scala. Nel mirino non solo denaro ma soprattutto gioielli e orologi.

Dopo il colpo si sono dati alla fuga. Non risulta ci fossero telecamere posizionate e in grado di dare informazioni utili per le indagini. Comunque i carabinieri hanno setacciato l'intera villa grazie ai militari del reparto scientifico, in modo da individuare qualunque traccia.