Sansepolcro (Arezzo), 5 gennaio 2023 - Lucidissimo, dinamico e pieno di interessi. Ama passeggiare e pedalare. E gli hanno anche rinnovato la patente di guida. Tutto normale se non fosse che questo signore, Zanetto Innocenti di Sansepolcro, ha iniziato il 2023 tagliando uno dei traguardi più ambiti: i cento anni di vita. Stasera alle 19.30, la grande festa al ristorante "Il Borghetto" con parenti e amici. "Sono nato la notte di San Silvestro, ma mi hanno registrato il 1° gennaio 1923 - afferma Innocenti - e siccome al teatro di Anghiari venne un attore chiamato Zanetto, molti bambini nati nel mio periodo portano questo nome". Ha avuto un omonimo al Borgo, del quale però non era nemmeno parente. Zanetto è nato nel podere Casentina, ad Anghiari e a Sansepolcro si è trasferito nel 1935. Poi è partito per la guerra a soli 19 anni; di leva nei Bersaglieri a Cremona, viene spedito ad Hammamet e, dopo la resa delle truppe italiane, è preso prigioniero dagli inglesi, prima in Tunisia (dove perde 30 chili di peso per mancanza di cibo), di seguito in Scozia e ancora in Inghilterra: qui trova lavoro e impara la lingua inglese. Il richiamo della terra di origine è forte e nel 1946 torna a Sansepolcro. Tre anni più tardi sposa Maria (morta nel 2016), con la quale rimane assieme per 76 anni, dei quali 67 di matrimonio. Zanetto lavora per trent’anni come contabile e responsabile della cooperativa Rinascita (vendita di generi alimentari) e porta avanti il suo impegno in politica col Partito Comunista, arrivando a ricoprire la carica di assessore a finanze e bilancio fra gli anni ’50 e ’60, con sindaci Mario Ugolini e Athos Fiordelli. Zanetto è anche e tuttora uomo di sport: "Ho promosso più attività in diverse discipline - dice - organizzando quattro giri ciclistici della Valtiberina, allestendo la squadra di calcio che partecipava al torneo dei bar e tenendo una colonia di nove pugili fra i quali c’era anche Pietro Besi, detto "Zillone". Le bocce meritano un capitolo a parte: ogni giorno la visita al bocciodromo è per me di rito e proprio il 31 dicembre scorso ho vinto una gara sociale". Innocenti ha pure realizzato una mappa dei vecchi casati e vocaboli della vallata, da Anghiari fino a Palazzo di Luglio a Sansepolcro. E un nome lo ha dato anche alla sua attuale e singolare dimora: Ca’ de Cecco, nel ricordo del padre, che si chiamava Francesco. Una casa fatta in legno, nella quale vive con Alida, la sua unica figlia. "Ho poi altri hobby - aggiunge - su tutti l’orto e il prato".
Cento anni che suscitano grande ammirazione nel vederlo muoversi e nel raccontare episodi di molti decenni prima; Innocenti non ha mai smesso di lavorare e di segreti della sua longevità ne indica solo uno: "Sono un uomo fortunato, come quando lo scorso aprile, a 99 anni, sono stato investito da un’auto mentre andavo in bici. Un volo di cinque metri e soltanto piccole escoriazioni, senza nulla di rotto". Ci invita infine a brindare con lui: niente spumante, perché per determinate occasioni ha sempre pronto un delizioso vinsanto. Cin cin e tanti auguri, Zanetto!