Comune, una poltrona per sette. Grandi manovre nelle coalizioni per scegliere il candidato sindaco

A primavera 2025 si torna alle urne: con le attuali regole Ghinelli non si può ripresentare. Il centrosinistra punta sulla società civile, più politici i nomi su cui ragiona il centrodestra.

Comune, una poltrona per sette. Grandi manovre nelle coalizioni per scegliere il candidato sindaco

Comune, una poltrona per sette. Grandi manovre nelle coalizioni per scegliere il candidato sindaco

AREZZO

Un anno e mezzo, nella politica di oggi, può sembrare un’era geologica. In realtà non lo è: in città sono iniziate le grandi manovre delle coalizioni per non farsi trovare impreparate alla scadenza elettorale della primavera 2025, quando al Comune di Arezzo si sceglierà il successore di Alessandro Ghinelli che, in base alla legge attuale, non potrà ripresentarsi. A complicare lo scenario i rapporti interni ad alcuni partiti e alle coalizioni che rendono più difficile la sintesi che dovrà portare a un unico candidato. È chiaro però che alcuni nomi sono già in ballo per la poltrona più importante di Palazzo Cavallo.

Tra questi ce n’è uno che non fa mistero delle sue ambizioni: Marco Donati, della lista civica Scelgo Arezzo, dovrebbe ripresentare la sua candidatura, forte di un ottimo risultato elettorale tre anni fa che potrebbe farlo diventare l’ago della bilancia tra centrodestra e centrosinistra. Difficile, se non impossibile, immaginare Donati come sfidante ufficiale del centrodestra: i rapporti con il Pd, di cui è stato parlamentare, sembrano irrecuperabili. Ma l’obiettivo di un ottimo risultato è alla portata di Donati e la sua lista.

Il vento è in poppa al centrodestra. È vero che governare logora, a livello locale e nazionale, e che ci sono Europee che potrebbero modificare in parte gli scenari. Di certo c’è che in questo momento la leadership del centrodestra è saldamente in mano a Fratelli d’Italia che ha nel consigliere regionale Gabriele Veneri un candidato in pectore, grazie anche al grande consenso personale che lo ha portato a Palazzo Panciatichi. Alternative interne a Veneri non ne appaiono, se non i due esponenti dell’attuale giunta. Lucia Tanti, vice sindaco presente e preparata a cui mancano però solide basi partitiche così come ad Alberto Merelli, assessore al Bilancio, le cui chance sono molto cresciute nelle ultime settimane. L’outsider della partita del centrodestra è Mario Agnelli, in scadenza a Castiglion Fiorentino. Non ha fatto mistero di non disdegnare la possibilità di diventare sindaco del capoluogo ma le delicate dinamiche interne della Lega possono essere, in questo senso, un ostacolo.

Ancora più complicate le dinamiche del centrosinistra, con un Pd egemone nonostante l’emorragia di voti. Il partito di piazza Sant’Agostino sta per affrontare il congresso per l’elezione del segretario provinciale. Si percepisce scarso entusiasmo nei militanti per la sfida tra Barbara Croci e Michele Ausilio con esito per nulla scontato. I veti interni sembrano particolarmente efficaci se in molti scommettono su nomi della cosiddetta società civile vicina agli ambienti del centrosinistra. Figure indipendenti che potrebbero cercare di strappare il Comune a un centrodestra che comanda da quasi dieci anni. In questo contesto è particolarmente forte il nome di Paolo Peruzzi, direttore generale della cooperativa sociale Koinè. La prima alternativa sembra quella di Stefano Tenti, direttore generale del Centro chirurgico toscano e anima dell’associazione culturale Intra Tevero et Arno particolarmente attiva su tematiche amministrative e politiche. Sempre fuori dalla logica dei partiti l’eventuale candidatura di Silvia Russo, segretaria generale della Cisl di Arezzo. Tra i profili più politici emergono solo i nomi della consigliera regionale Lucia De Robertis e del consigliere comunale Angiolo Agnolucci.

Federico D’Ascoli