di Paola Tomassoni
AREZZO
"Innovare in sanità non è solo usare la tecnologia. Con la procedura di pet visiting l’Asl Sud Est è apripista in Toscana e promotrice di una delle prime esperienze in Italia", sottolinea l’assessore regionale Simone Bezzini. La novità presentata ieri dall’Asl riguarda la possibilità per le persone degenti di ricevere le visite dei propri animali – di piccola taglia, cane, gatto, coniglio o pappagallo -, durante un ricovero in ospedale o il periodo in rsa. Ricevere la visita del proprio animale d’affezione può aiutare la persona nel proprio percorso di cura: il presupposto della procedura, già operativa in 13 ospedali Asl della Toscana Sud e nelle residenze sanitarie; con una sessantina di operatori sanitari già formati ad accompagnare le visite in sicurezza. È dimostrato, infatti, che gli animali calmano l’ansia, trasmettono calore affettivo e aiutano a superare lo stress e la depressione.
Il regolamento consentirà l’accesso degli animali d’affezione a seguito di richiesta da parte del paziente alla direzione dell’ospedale e della rsa.
Non potranno, però, accedere a pronto soccorso, neonatologia, aree ambulatoriali, dialisi, prelievo e ristoro, nei day hospital e sale operatorie.
Nel dettaglio, il familiare o caregiver dovrà comunicare almeno 24 ore prima il momento in cui avverrà l’accesso dell’animale; dovrà essere concordato il percorso dall’ingresso per raggiungere la saletta di uso comune, con presenza di un solo animale, senza sovrapporre più visite in contemporanea.
"E’ ormai scientificamente condiviso – spiega il direttore generale Antonio D’Urso – il valore e la vicinanza del proprio animale nei momenti più delicati della propria vita. Anche questo è umanizzazione delle cure".
Un pool di operatori coordinerà le visite in sicurezza.
"La procedura aziendale regolamenta l’ingresso dei pet nel rispetto della salute dei degenti e del benessere dell’animale – aggiunge il direttore del Dipartimento di prevenzione, Giorgio Briganti –. Ci preme che le persone abbiano l’opportunità di ristabilire i propri legami affettivi durante i periodi di ricovero. CI sono alcune regole fondamentali: per il cane essere iscritto all’anagrafe canina, avere libretto sanitario,polizza assicurativa, guinzaglio e museruola, il gatto con il trasportino". "L’accesso degli animali d’affezione è un ulteriore passo verso l’umanizzazione delle cure" precisa il direttore della rete ospedaliera, Massimo Forti.
Accesso consentito ad animali anche nelle residenze sanitarie: "Non potrà che portare giovamento alla fascia di popolazione più fragile e vulnerabile – evidenzia la direttrice dei Servizi sociali, Patrizia Castellucci –, alla persona anziana, lontana dalle abitudini familiari. Valgono le stesse regole degli ospedali".