Arezzo, 1 gennaio 2025 – Saranno premiati lunedì 6 gennaio, giorno dell’Epifania, nel Palazzo della Fraternita dei Laici di Piazza Grande i quattro vincitori della undicesima edizione del Concorso per tesi di dottorato e di laurea (magistrali e triennali) intestato ad Aurelio Marcantoni.
Il Premio è congiuntamente organizzato dalla Società storica aretina, recentemente divenuta ente del Terzo Settore, e dalla Redazione di Arezzo del quotidiano “La Nazione”, con le sponsorizzazioni della Fraternita dei Laici, di Atam e Chimet SpA.
A ricevere i premi saranno Matilde Esposito di Roma, autrice di una tesi di dottorato sulla produzione teatrale del drammaturgo toscano Giovanni Battista Niccolini (1782-1861), discussa presso “La Sapienza” di Roma. Il fiorentino Michelangelo Borri, cui andrà il premio riservato alle tesi magistrali, che ha scritto la biografia di Giorgio Alberto Chiurco (1895-1975), una figura eminente del fascismo senese e nazionale finora trascurata dalla storiografia.
Il senese Francesco Salerno, che ha riscoperto il pittore fiorentino Niccolò Betti vissuto a cavallo fra il Cinquecento e il Seicento, al quale ha dedicato la sua tesi triennale. E infine l’aretino Leonardo Fusco, premio speciale in memoria di Massimo Benigni, che in una tesi magistrale all’Università di Bologna ha indagato la situazione politica e istituzionale di Arezzo fra il 1384 e il 1400.
Menzioni speciali, a conferma dell’alta qualità degli elaborati presentati al concorso, sono riservate alle tesi di dottorato di Antonio D’Ambrosio e di Davide Martini, alle tesi magistrali di Niccolò Bianconi, Francesco Civitillo, Enzo Di Carlo e Lena Radaljac, una cittadina serba laureata a Padova, e alle tesi triennali di Benedetta Garofani, Teresa Boncompagni e Antonio Panetta.
Anche questa edizione del Premio Marcantoni ha avuto un ampio successo con tesi pervenute da ogni parte d’Italia. Oltre che dalle istituzioni accademiche toscane con sede a Firenze, Pisa e Siena, dalla Sapienza di Roma, dalle tre Università milanesi (Statale, Politecnico e Cattolica) e dalle Università di Varese, Pavia, Padova, Bologna, Napoli, Lecce e Palermo.
Nella commissione giudicatrice, coordinata dal presidente della Società storica, Luca Berti, sono state chiamate a far parte tutte le istituzioni promotrici. Il premio era riservato ai giovani nati a partire dal 1988, autori di tesi sulla storia della Toscana in ogni suo aspetto o sulla storia di un’area geografica, località, persona o monumento della regione, discusse negli ultimi quattro anni.
Il Concorso si propone di incentivare gli studi sulla storia locale e di ricordare la persona di Aurelio Marcantoni, giornalista de “La Nazione” e socio fondatore della Società storica aretina, oltre che appassionato cultore della Giostra del Saracino, scomparso a soli 44 anni di età, il 6 gennaio 2002.
Avendo acquisito una rilevanza nazionale, il Premio rafforza l’immagine della nostra città e ne conferma l’inclinazione al mecenatismo.