ERIKA PONTINI
Cronaca

Confiscati 1,5 milioni alla donna del clan Anche l’immobile del night di Porta Buia

Polizia e Finanza eseguono il provvedimento del tribunale: patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dopo la condanna per mafia

di Erika Pontini

Sarebbe stato uno dei covi scelti dalla camorra per "prendersi Arezzo" passando dallo spaccio di droga. Almeno così dicevano nelle intercettazioni. E adesso l’immobile del "Poison", il night club di via Porta Buia, nel centro della città, è stato confiscato nel corso di un’operazione congiunta di polizia e Finanza che hanno dato esecuzione ad una misura di prevenzione emessa dal tribunale di Firenze. A distanza di 30 anni e dopo le condanne per mafia, con il blocco di beni per un milione e mezzo di euro, la città chiude il cerchio sull’infiltrazione del clan Bove-De Paola. Il capoclan, all’epoca della latitanza, trovò rifugio proprio ad Arezzo.

Figura chiave sarebbe stata Maria Assunta Fantasia, la ’Tina’ che trentenne si legò sentimentalmente al capo clan Orazio de Paola (arrestato nel ’98 proprio nella città del Saracino) e da Benevento arrivò ad Arezzo come proprietaria del night club "per il cui acquisto e gestione - raccontano oggi le carte processuali - veniva utilizzato denaro proveniente dalle attività delittuose del clan".

Il locale notturno – scrivono i giudici – "veniva messo a disposizione dalla Fantasia in favore dei De Paola e degli affiliati del clan come luogo di spaccio". Le conversazioni tra affiliati chiarirono "in modo incontrovertibile l’esistenza di un’attività all’interno del Poison utilizzato dai de Paola come trampolino per conquistare la piazza di spaccio aretina". "Quello secondo me si vuole prendere Arezzo in mano…Arezzo in mano se la può prendere.. se la prende Antonio a livello di roba se la può prendere… la piazza è buona se la prende, l’ho incontrato ad Arezzo… sta in un appartamento vicino al locale e smercia roba che fa piazza. Che movimento fanno?… Un bel movimento la sopra la vendono un sacco di roba!…".

Adesso gli agenti della questura di Arezzo, insieme ai militari della Guardia di finanza hanno messo un punto importante dando esecuzione ad un decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Firenze – Ufficio Misure di Prevenzione –, che ha riguardato beni per un valore stimato di circa 1,5 milioni di euro, costituiti dal capitale sociale della società Halen Sas con sede in Arezzo, e dall’intero patrimonio aziendale, composto da un appartamento in via Monte Cervino – lo stesso dove il boss trovò rifugio –, una Mercedes e dell’immobile che ospitò proprio il Poison. Il provvedimento di confisca è stato disposto nell’ambito del procedimento di prevenzione, instaurato a seguito della proposta di applicazione avanzata dal Procuratore distrettuale della Repubblica di Firenze e dal Questore di Arezzo, Dario Sallustio. Si tratta della prima misura di questo tipo eseguita in provincia.

La vicenda giudiziaria che fa da sfondo alla confisca si concluse con la condanna con sentenza definitiva nei confronti della Fantasia per associazione di stampo mafioso, per fatti commessi alla fine degli anni ’90. Successivamente alla condanna scattarono gli accertamenti economico-finanziari che hanno permesso di ricostruire l’intero patrimonio rientrato nella disponibilità, diretta e indiretta, della donna - nell’arco temporale che va dal 1990 al 2018 - e di dimostrarne l’evidente "sproporzione" rispetto al reddito dichiarato, circostanza questa che costituisce uno dei presupposti per l’applicazione della misura. In particolare tra reddito e tenore di vita gli investigatori hanno documentato al tribunale circa un milione di euro di surplus.