
Tamponi
Arezzo, 24 aprile 2022 - Il calo c’è e si vede. Ma la partita ancora non è vinta. E’ lì, sul filo della zona Cesarini, i famosi minuti finali di un match di calcio, con un trend che sembra assodato e un risultato non blindato. I numeri? La settimana che si è conclusa ieri ha fatto segnare 2316 nuovi positivi. Numeri ancora alti ma che, ricordiamo, vanno bilanciati con la loro gravità: minima, basti pensare ai ricoveri in ospedale, ormai ridotti all’osso.
Prendiamo come confronto per una volta il bilancio di 15 giorni fa, la settimana che aveva preceduto quella di Pasqua, tanto per avere un osservatorio più dilatato. Allora i nuovi positivi erano stati 2816. La differenza non è impercettibile: il calo è del 17,8%. Proviamo a considerare la media: la famosa quota rapportata a centomila abitanti. Allora era 840 e oggi è 691. Ma la prudenza non è mai troppa.
Ad esempio su questa settimana pesa la variabile dei due festivi: sappiamo che i tamponi domenicali o addirittura pasquali sono ormai rarefatti. Meno tamponi, meno contagi. Ed è un rapporto ancora diretto. La media dei positivi sui test non riesce a scendere sotto il 17%: mai, neanche con i dati micronizzati di un lunedì o addirittura di Pasquetta. Anzi, nei giorni scorsi siamo tornati per un paio di volte sopra il 20%.
Il Covid se ne va ma vende cara la propria elle. Difficile non pensare ad esempio al reparto della Gruccia chiuso alle visite e tornato a comunicare con i parenti via telefono. Ma la vera allerta è un’altra: e si nasconde nella difesa immunitaria di chi ha già fatto la terza dose da diversi mesi. In una parola: gli anziani. Ieri ci eravamo attestati a 130 contagiati nella fascia dai 70 anni in su. Ieri un ulteriore balza,fino quasi a 140.
L’impressione è che la copertura vaccinale si sia ridotta per i più fragili:; che sono gli anziani ma sono anche quanti han no patologie che li rendono meno forti. Ed è esattamente la fascia per la quale è partita la campagna per la quarta dose. Una campagna che in base ai dati forniti ora procede non al rallentatore ma quasi, di sicuro lontana dai ritmi tenuti dalla terza dose nei primi mesi di applicazione.
Anche chi non ha mai avuto riserve sulla vaccinazione, ora tentenna, ci pensa, forse si pone il problema di una copertura che vada al di là dell’estate. Le conseguenze per ora sono raffreddori o poco più, i casi gravi son o pochissimi. Ma è la strada giusta?