REDAZIONE AREZZO

Conti e ricordi dal diario di un mercante medievale Quelle carte sono molto più di un registro contabile

L’attenta ricostruzione storica e la valorizzazione di una traccia dell’epoca. Era un venditore di seta.

Conti e ricordi dal diario di un mercante medievale Quelle carte sono molto più di un registro contabile

Nell’Archivio diocesano scopriamo che anche le fonti scritte che ad una prima occhiata possono apparirci più aride e meno affascinanti ci possono stupire per la loro capacità di restituirci la voce viva del passato.

È il caso del diario del mercante di seta aretino Angelo di Ventura, risalente agli anni ‘40 del Trecento, che Neri ci mostra e illustra con ricchezza di particolari.

Angelo, di fede ghibellina, fu imprigionato e rinchiuso dai governanti guelfi con altri oppositori politici nel Casseretto, che si trovava nell’area dove oggi sorge la Fortezza medicea.

Nel suo diario troviamo registrazioni di conti ma anche memorie personali, come il ricordo della morte e del funerale della moglie: la donna morì quando Angelo era in carcere e lui stesso ci racconta che gli fu concesso di assistere al corteo funebre in ceppi, perché non tentasse la fuga.

Il diario è redatto in scrittura mercantesca, una scrittura adoperata dai mercanti e dai borghesi del basso medioevo per scrivere i loro libri e documenti: ci stupisce la sua somiglianza con molte scritture corsive di oggi e anche noi riusciamo a leggere, con una certa facilità, nomi propri di persona e di località dei dintorni di Arezzo.