Arezzo, 6 marzo 2020 - Comune, prime misure per venire incontro almeno sul piano economico alle famiglie in difficoltà per la chiusura delle scuole. Una nota congiunta è firmata dal sindaco Alessandro Ghinelli e dall'assessore Lucia Tanti.
"La sospensione delle attività didattiche disposta dalla presidenza del consiglio dei ministri e la necessaria e prudente sospensione delle attività dei centri diurni per disabili e persone anziane, mettono le famiglie aretine in una oggettiva situazione di difficoltà e criticità.
In attesa delle misure che il governo sta varando, abbiamo deciso di dare avvio a un piano famiglia, la cui prima tappa è quella di procedere al congelamento delle rette che le famiglie sostengono per la frequenza dei loro figli ai nidi e alle scuole municipali, le statali non prevedono rette, e la seconda coincide con lo spostamento degli investimenti e dei servizi dai centri diurni alla predisposizione di interventi di assistenza domiciliare e personalizzata per quelle persone che presentano situazioni di particolare disagio e solitudine. Queste sono le misure che abbiamo definito, in attesa di predisporne altre nel prossimo futuro”.
“Fin da subito stiamo mettendo in atto per dare un segnale importante alla città. Nidi e materne comunali sono le scuole per le quali le famiglie pagano una retta ogni mese al Comune. È evidente che dinanzi alle difficoltà economiche e logistiche che i genitori stanno affrontando, che sono le conseguenze più dirette della criticità sanitaria, ci siamo posti come amministrazione comunale un problema di equità e convenienza. Per il mese di marzo, dunque, le rette sono state congelate in attesa di valutare una più ampia moratoria nel pagamento delle stesse e anche dei servizi e delle tariffe. Rimane esclusa la refezione scolastica, tenuto conto che già oggi si paga il servizio solo se effettivamente se ne usufruisce.
Il ‘piano famiglia’ prosegue con un dirottamento di risorse e impegno dai centri diurni per anziani e disabili, la cui attività viene sospesa, a un piano di supporto domiciliare individualizzato in merito al quale stiamo ultimando i dettagli. Le fasce più deboli della popolazione non verranno lasciate sole. Stiamo parlando di 125 soggetti tra anziani e disabili, accolti nei centri di Comune e Asl. Un numero importante. Ci sentiamo di ringraziare inoltre Casa di riposo Fossombroni, Koiné, Progetto 5, Residenze assistite, Comars, Asl e tutti i partner indispensabili in questa fase.
Un ulteriore elemento di prossimità nei confronti dei cittadini ci sentiamo infine di darlo mettendo a disposizione un numero di telefono, il 3450800400, che non è di emergenza ma di dialogo: ci servirà per ricevere messaggi su WhatsApp. Anche se non risponderemo immediatamente, cercheremo di farlo entro la giornata”.