Arezzo, 30 maggio 2021 - Sette contagi su tutta la provincia, tre soli i comuni interessati, il totale dei ricoveri che scende a 40. Nel bicchiere mezzo pieno comincia a galleggiare un azzeramento dell’epidemia, con dati mai così positivi da mesi, forse dalla prima metà di settembre. Il bicchiere mezzo vuoto frena gli entusiasmi: un guasto tecnico ha inceppato la macchina tecnico-informativa. I risultati dei tamponi si fermano alle 10 e non alle 14 e così il punto sui reparti ospedalieri.
Vorresti gridare che il nuovo tasso dei positivi sui test precipita allo 0,8% ma la prudenza ti consiglia di aspettare. Lo scenario non cambia, quello di un’epidemia in evidente arretramento. Le proporzioni sì. E allora meglio tornare nel porto più sicuro delle vaccinazioni. Che segnano un’altra giornata da tremila iniezioni, superando la boa delle 180 mila dosi in provincia. Il direttore della Asl Antonio D’Urso mantiene la promessa di tenere al massimo la velocità di crociera.
E di avvicinare la data dell’immunità di gregge. Anche se la popolazione vaccinabile è cresciuta: l’ampliamento ai ragazzi dai 12 ai 16 anni la riporta sopra quota trecentomila e bisognerà tenerne conto. Intanto stasera la febbre del vaccino per gli over 40 passa al setaccio della domenica. Su Arezzo le giornate di open day con AstraZeneca si sono prese un paio di giorni di quiete, evitando il braccio di ferro con la movida.
Ma stasera tutto sarà a tamburo battente: perché non solo ci sarà il Palaffari con 300 dosi come mercoledì ma sarà rafforzata anche la quota del Teatro Tenda. La prima difficoltà è quella di potenziare medici e infermieri. Mercoledì di fronte alla pressione sul Tenda qualcuno si è spostato da Arezzo Fiere nell’altro Hub per affiancare i colleghi. Stasera saranno entrambi a pieni giri.
E i quarantenni hanno dimostrato una gran voglia di anticipare i tempi della vaccinazione. In coda davanti ai padiglioni c’erano tanti prenotati, e con Pfizer, tra la fine di giugno e la metà di luglio: hanno preferito virare su AstraZeneca pur di guadagnare qualche settimana di tempo. Da qui la curiosità contagiosa intorno al bis. Che è pari a quella che martedì si respirerà per la prima giornata di open day cittadino per la fascia 60-69 e solo con AstraZeneca.
Una mossa dalla quale la Asl si aspetta molto, per sfrondare una fascia d’età da prendere di petto. La Toscana ieri era al 54,9% di prime dosi, quota che Arezzo aveva superato venerdì: dobbiamo correre ma restiamo un po’ meglio degli altri. E così sui settantenni: l’81,1% di ieri contro l’88% toccato qua venerdì. Due categorie che aspettano l’impatto dei medici di famiglia, da martedì armati di Johnson & Johnson.
Intanto il commissario Figliuolo ha anticipato la prossima mossa: stop alle fasce d’età. Equivale a trovare nel portale quasi una casella unica. Quasi: perché poi ci sono prodotti validi per tutti e altri ancora no. Ma tutto è lecito se davvero saremo inondati di vaccini a giugno, come Roma promette. In provincia ci sono altre sedi vaccinali pronte da varare.
L’importante è che la distribuzione resti omogenea o costringerà a spostamenti drastici da un hub all’altro, spostando le prenotazioni. Il tutto via sms: quasi meglio i piccioni.