Salvatore Mannino / Sergio Rossi
Cronaca

"Corsi, esami, tesi: tutto falso". L'Università c'è ma fantasma, i titoli non valgono

La Finanza scopre la «Popolare» di via Chiarini, indagato il rettore. Dagli studenti denunce per truffa. Alloro ad honorem per una principessa

Laurea ad honorem ad una principessa

Laurea ad honorem ad una principessa

Arezzo, 1 novembre 2019 - Università farlocca, secondo la Guardia di Finanza. Un istituto sforna-lauree che in realtà rilasciava titoli privi di valore giuridico. E’ così che l’Università Popolare di Arezzo, con sede in via Chiarini, oltre a essere finita nel mirino delle Fiamme Gialle è stata colpita da una pioggia di denunce di studenti che hanno scoperto di non essere dottori e si sono dunque sentiti defraudati.

Tanto più che la retta per partecipare ai corsi, con tanto di personale docente, non era tra le più leggere: duemila euro all’anno, seimila in totale all’ottenimento della laurea in naturopatia. Era questa infatti la specialità della casa: discipline olistiche e bioenergetiche. Proprio da un carrozziere della Valdichiana che si era reinventato naturopata ha preso origine l’inchiesta della Finanza coordinata dal pubblico ministero Andrea Claudiani.

I militari lo indagano per esercizio abusivo della professione, lui si difende presentando il documento dell’Università Popolare che lo dichiara tale, con marca da bollo annullata con il timbro della Grande Loggia Massonica, organizzazione spuria. E’ da lì che partono i controlli, sfociati nella cosiddetta operazione Cartapesta e nei provvedimenti conseguenti che hanno portato alla denuncia del rettore Giuseppe Sabato per truffa e usurpazione di funzioni pubbliche.

Scoprono le Fiamme Gialle che la struttura non è riconosciuta dal ministero dell’istruzione, requisito senza il quale l’attività non è esercitabile; e non è nemmeno provvista dell’accreditamento regionale come ente formativo. Insommma, una sorta di università fantasma che però operava in città fin dal 2004.

Se vai sul sito Internet, i corsi vengono ampiamente pubblicizzati assieme alla materie di esame, che spaziano dall’anatomia, alla biochimica fino alle discipline meditative e alla cristalloterapie, divise in tre anni.

Ma dal settembre scorso, da quando è arrivato al destinatario l’avviso di chiusura indagini, non si parla più laurea ma di attestato. «Al termine del percorso - si legge - verrà discusso un elaborato finale» per accedere «al test di fine formazione, al superamento del quale si rilascia l’attestato di naturopata utilizzabile professionalmente ai sensi della Legge 4/2013».

Ma in passato era stata rilasciata anche una laurea honoris causa alla principessa araba Alrrem Athenaji; e a dimostrazione della capacità di instaurare rapporti istituzionali, la cerimonia era stata tenuta a Gargonza alla presenza del sindaco di Monte San Savino Margherita Scarpellini e del viceprefetto dell’epoca Cristina Favilli.

Nel corso degli anni sono un centinaio gli studenti che si sono iscritti all’Università Popolare e che adesso stanno vivendo una situazione surreale dopo un’indagine che si è avvalsa di perquisizioni, accertamenti bancari, testimonianze di naturopati che scoprivano di non esserlo e che hanno presentato querela per truffa. C’è anche una coda rispetto al corpo principale dell’inchiesta: una verifica fiscale svolta nei confronti dell’Università Popolare, ha portato la Guardia di Finanza a rilevare oltre trecentomila euro di ricavi sottratti al Fisco.