Due pietre d’inciampo dedicate alla memoria di due cortonesi deportati nel campo di sterminio di Mauthausen. L’iniziativa è del Comune di Cortona e vuole onorare la memoria di Francesco e Renato Mariotti, il primo morto nell’eccidio, il secondo sopravvissuto, ha potuto fare ritorno nella sua Cortona dove è morto 10 anni fa.
Lunedì, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria saranno scoperte le pietre dedicate a loro. L’iniziativa è promossa e condivisa con i discendenti dei due cortonesi e collaborano all’evento l’associazione degli Ex Deportati e dei Marinai d’Italia. L’appuntamento si aprirà con una celebrazione nella sala del Consiglio comunale (alle 11). Interverranno il sindaco Luciano Meoni, l’assessore alla Cultura Francesco Attesti, Donatella Mariotti, figlia di Renato Mariotti, Laura Geloni, presidente della sezione interprovinciale Aned di Pisa (associazione nazionale ex Deportati nei Lager nazisti) e per l’Anmi associazione nazionale Marinai d’Italia, l’ammiraglio in congedo Fabrizio Cherici.
A seguire in piazza Signorelli, di fronte al bar La Posta, dove lavorava Renato Mariotti, saranno svelate le due pietre d’inciampo. Grazie alla collaborazione della Filarmonica cortonese e dell’associazione Amici della Musica risuoneranno le note del Silenzio d’ordinanza e del tema della colonna sonora di Schindler’s list di John Williams. Nel corso della mattinata gli studenti dell’istituto Luca Signorelli realizzeranno una installazione temporanea e simbolica per ricordare tutte le vittime della tragedia dell’Olocausto. La mattinata si concluderà con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dedicato ai Marinai d’Italia. Renato Mariotti è stato fino alla sua morte un prezioso ed instancabile testimone di una pagina tragica della storia. Nella sua gioventù visse un’esperienza drammatica: 14 lunghissimi mesi di prigionia in un campo di concentramento nazista, Mauthausen (e successivamente Ebensee).
Partito col fratello Francesco da Firenze nel pomeriggio dell’8 marzo 1944, col Trasporto n. 32 con almeno altri 337 deportati. Renato, dopo qualche giorno di permanenza a Mauthausen fu destinato al campo satellite di Ebensee, per scavare nella montagna una rete di gallerie destinate ad ospitare il centro di ricerca missilistico tedesco. Non rivide mai più Francesco, che morì il 24 maggio 1944.
La sua prigionia fu durissima. Fu liberato dagli americani il 6 maggio 1945, a 22 anni, dopo 422 giorni di lager, ridotto pelle e ossa. Mariotti è stato spesso protagnista di appuntamenti dedicati alla memoria di quei tragici momenti della storia raccontando con lucidità e dovizia di particolari la sua esperienza nei campi di concentramento.
Laura Lucente