di Laura Lucente
"Prima volta sul palcoscenico del Teatro Signorelli e lo trovo bellissimo. già la conoscevo, la ritrovo altrettanto affascinante. Già al mio arrivo mi sono fatto una passeggiata fino a Santa Margherita e ho apprezzato tanto il centro storico".
È un Claudio Bisio in ottima forma quello che per due giorni ha animato e deliziato gli spettatori della stagione di prosa cortonese. Reduce da una settimana di tutto esaurito al teatro Morlacchi di Perugia, si è trasferito nella città etrusca con un altro un sold out in tasca. Sul palco ha portato lo spettacolo "Una vita raccontata male" catalogo di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni, sbagli tragicomici o paradossali: un inventario che, ci accorgiamo con il dipanarsi della storia, potrebbe rispecchiare la vita di ognuno di noi. Basato sui testi di Francesco Piccolo – autore e sceneggiatore pluripremiato, già Premio Strega, "La mia vita raccontata male" è un viaggio nella vita del protagonista, forse non esattamente per quello che è stata ma per quello che dalle pieghe degli anni rimane nella memoria. Dalla prima fidanzata alle gemelle Kessler, dai mondiali di calcio all’impegno politico, dall’educazione sentimentale alla famiglia o alla paternità, dall’Italia spensierata di ieri a quella sbalestrata di oggi, fino alle scelte professionali e artistiche che incontrano Bertolt Brecht o si intrecciano con Mara Venier, lo spettacolo racconta "male" tutto ciò che, per scelta o per caso, concorre a fare del protagonista ciò che è". Un’ora e mezza di spettacolo accompagnato anche con un siparietto finale dedicato a chiacchierare con il pubblico rallegrandosi della location cortonese. Poi a fine serata l’attesa delle fan per una foto e una stretta di mano a cui l’attore non si è sottratto con simpatia e affetto per il suo pubblico. Ieri una nuova passeggiata in città con la visita anche de museo Maec. "Andrò in giro per 4 mesi con questo spettacolo in lungo e in largo per l’Italia – conferma ancora Bisio – poi in autunno tornerò in tv con Zelig, che è la mia casa da sempre". Nel suo carnet oggi conta anche la sua prima opera prima al cinema come regista con "L’ultima volta che siamo stati bambini" dedicata al dramma della Seconda guerra mondiale. "Ho impegnato 4 anni per farlo, ci tengo tanto. In occasione della Giornata della Memoria tanti ragazzi hanno visto il mio film e il feedback che ho avuto da loro anche attraverso il mio sito mi ha commosso". Bisio tornerà con il suo spettacolo in Toscana con le date di Piombino (8 febbraio), Pisa (10-11 febbraio), Siena (15-17 marzo), Firenze (19-24 marzo)