Angela Baldi
Cronaca

Il Natale ad Arezzo vale 58 milioni, regali da 247 euro a testa: sotto l’albero vino e vestiti

La stima di Confcommercio sulle ricadute delle feste nell’economia locale. Enogastronomia in cima alla lista dei desideri, poi abbigliamento e libri

Ma cosa c’è in cima alla lista dei desideri? I regali utili. Gli enogastronomici sono in cima alla classifica (85,3%), seguiti dai prodotti per la cura della persona (62,2%) e dall’abbigliamento (60,3%). Seguono libri e poi i giocattoli per i più piccoli

Ma cosa c’è in cima alla lista dei desideri? I regali utili. Gli enogastronomici sono in cima alla classifica (85,3%), seguiti dai prodotti per la cura della persona (62,2%) e dall’abbigliamento (60,3%). Seguono libri e poi i giocattoli per i più piccoli

Arezzo, 5 dicembre 2024 – Il giro d’affari complessivo parla di 58,5 milioni di euro. E’ questa la stima di spesa dei residenti della provincia di Arezzo per i regali di Natale 2024. A snocciolare i numeri è Confcommercio che prevede anche un acquisto medio a persona di 213 euro. Sono 274.669 gli aretini intenzionati ad acquistare i regali di Natale, l’82,3%, dei 333.741 residenti nella provincia di Arezzo. La spesa media per i doni da mettere sotto l’albero supera la media nazionale ferma a 207 euro, ma è in linea con la cifra toscana. Ma alla fine il valore sarà forse più alto qui che in altre città perché appunto lo studio prende in considerazione solo la spesa dei residenti e non tiene conto delle migliaia di arrivi della Città di Natale che almeno nel centro città giocano un ruolo di primo piano. “Il giro d’affari per i regali di Natale in provincia di Arezzo potrebbe superare i 58 milioni di euro, considerando solo la propensione di spesa dei residenti – dice Catiuscia Fei, direttore aggiunto Confcommercio Firenze-Arezzo - Oltre l’80% delle persone ha dichiarato che farà doni a parenti e amici, un dato che riflette una forte tradizione di acquisti natalizi.

È significativo notare che la spesa media in Toscana, pari a 213 euro pro capite, supera quella nazionale, ferma a 207 euro, un segnale positivo per la nostra economia nonostante le incertezze del periodo. Va anche considerato l’effetto dei visitatori, che in queste settimane stanno riempiendo il capoluogo e gli altri centri della provincia. Anche se è complesso stimarne con precisione l’impatto economico, sappiamo che molti approfittano della loro permanenza per acquistare regali, privilegiando spesso prodotti di enogastronomia tipica, artigianato locale e oggetti preziosi come bigiotteria e gioielli, attratti dalla reputazione di Arezzo come città dell’oro. Questo aspetto valorizza ulteriormente il legame tra commercio e turismo, un binomio strategico per il nostro territorio. Tuttavia, la prevalenza di turisti nazionali, che hanno mediamente budget più contenuti rispetto a quelli stranieri, riduce in parte il potenziale massimo di spesa. Ciò non toglie che il flusso di visitatori rappresenti una risorsa importante, soprattutto in un periodo cruciale per i negozianti come quello natalizio. È una dimostrazione tangibile di come il commercio locale, sostenuto dalle eccellenze del territorio, possa essere un motore per l’economia anche in tempi difficili”.

Più di otto aretini su dieci acquisteranno in sostanza doni da mettere sotto l’albero, con un budget complessivo più alto di quello dello scorso anno. Così, seppure in un contesto ancora segnato dalla crisi economica, per il Natale 2024 si confermano un cauto ottimismo e la voglia di mantenere vive le tradizioni. L’indagine è stata condotta da Format Research per conto di Confcommercio Toscana, ed evidenzia un’importante inversione di tendenza: la percentuale di cittadini che faranno acquisti per i regali è in aumento, passando dal 74,5% del 2023 all’82,3% del 2024. La spesa media stimata per i regali è di 213 euro pro capite, era di 195 euro nel 2023. Ma cosa c’è in cima alla lista dei desideri? I regali utili. Gli enogastronomici sono in cima alla classifica (85,3%), seguiti dai prodotti per la cura della persona (62,2%) e dall’abbigliamento (60,3%). Seguono libri e poi i giocattoli per i più piccoli. In salita rispetto allo scorso anno anche le carte regalo, vino e liquori. Cambia anche il modo di fare shopping: il 64,4% dei consumatori opta per una combinazione di negozi fisici e online, mentre il 24,6% preferisce solo i punti vendita tradizionali. L’11% sceglie invece il web come unico canale.