Quattordici aretini con il Covid al San Donato, due in rianimazione. Sono persone anziane arrivate al pronto soccorso con altre patologie e risultati positivi al tampone.
La curva dei contagi si rialza e la Asl mette in campo la controffensiva seguendo le direttive della Regione. Il governatore Eugenio Giani annuncia che oggi "partirà una lettera indirizzata a tutti gli ospedali della Toscana affinchè si adoperino per agevolare le vaccinazioni i fragili e anziani già ricoverati o che accedono ai loro ambulatori, così da affiancare quelle somministrate dai medici di medicina generale". Una sollecitazione che prelude al lancio imminente degli Open Days vaccinali in ogni Asl, già entro Natale. In città potrebbe essere la struttura di Campo Marte con i suoi ambulatori vaccinali, la location per le giornate dedicate alla somministrazioni delle dosi e aperte a tutti. Un doppio canale per fronteggiare la diffusione del virus, con il San Donato a fare diga e al tempo stesso a rilanciare l’importanza della vaccinazione. Barbara Innocenti, al timone dell’ospedale spiega la strategia.
Innocenti, come vengono gestiti i pazienti ricoverati e positivi al Covid?
"Al momento abbiamo quattordici persone ricoverate. I pazienti sopra 75 anni con patologie associate sono i ricoverati per Covid. I positivi asintomatici e ricoverati per altre motivazioni hanno età varie, ma non sono ricoverati a causa del Covid. Ogni paziente destinato al ricovero viene sottoposto a tampone e se risulta positivo al Covid viene accolto in una camera singola con i dispositivi previsti dal protocollo. Un paziente è in terapia intensiva, un altro in sub-intensiva. Sei dei 14 ricoverati, hanno patologie respiratorie Covid-correlate e sono in degenza ordinaria a Malattie infettive e in Pneumologia".
Come gestite l’aumento dei contagi?
"Siamo nella stagione delle patologie respiratorie provocate dai virus. Oltre a Covid e influenza, sono rinovirus, virus respiratorio sinciziale. Siamo in una fase di ascesa della curva epidemica. Non sappiamo in quali numeri si tradurrà l’epidemia da Covid ma abbiamo una modalità di gestione che si adatta al suo andamento. Abbiamo camere singole per pazienti positivi e spazi adeguati in ogni reparto.
C’è il rischio di una nuova emergenza pandemica?
"Per ora non abbiamo indicazioni particolari, ma se la media dei contagi dovesse aumentare in maniera esponenziale, organizzeremo l’ospedale come abbiamo sempre fatto, ad esempio per l’esplosione del virus influenzale. Dobbiamo abituarci a gestire l’ospedale in modo flessibile".
Perchè le vaccinazioni non decollano?
"Ciascuno di noi ha voltato pagina dopo la pandemia e siccome non sentiamo più parlare di malattia Covid, abbiamo riposto nel cassetto le nostre paure".
E quindi?
"Tutte le vaccinazioni fanno fatica a fare breccia nella popolazione perchè si tratta di prevenzione, da fare quando una persona sta bene. Sta a noi sanitari sensibilizzare gli aretini quando li incontriamo al pronto soccorso o nei reparti offrendo la possibilità della somministrazione. Le vaccinazioni contro Covid e influenza devono diventare consuete e annuali per la fascia di popolazione indicata dal ministero della salute".
Lei si è vaccinata?
"Da 25 anni faccio l’antinfluenzale e per l’anti Covid ho già fissato l’appuntamento con il medico".