Sergio Rossi
Cronaca

Covid, le mosse del Comune: lo screening parte dai bambini

Tanti: «Sono 8500 dalle materne alle medie». Il test alla Croce Rossa. Via a breve ma serve il sì delle famiglie. Tamponi rapidi per gli adulti, oggi incontro con l’Ordine

Coronavirus, una donna si sottopone al test sierologico (Ansa)

Arezzo, 13 novembre 2020 - I motori sono accesi, sta per partire lo screening di massa fortemente voluto dal sindaco Alessandro Ghinelli. E la sua vice, Lucia Tanti, a spiegare i contorni di un’operazione su vasta scala che vedrà coinvolti migliaia e migliaia di aretini. Due i versanti su cui si gioca una campagna tesa soprattutto a individuare gli asintomatici in modo da poterli isolare, riducendo in tal modo il rischio di contagi: da una parte ci sono le scuole, dall’altra il mondo degli adulti. Le scuole, tanto per cominciare.

Qui siamo davvero ai nastri di partenza dello screening che potrebbe partire entro la prossima settimana. «Parliamo del cosiddetto pungidito - spiega Tanti - una pratica non invasiva e che non disturba i bambini. Il range è quello che va dai 4 fino ai 13 anni, riguarda dunque le materne, le elementari e le medie. Nel nostro comune contiamo in questa fascia di età 8500 bambini e contiamo di testarne il massimo numero possibile».

Non si arriverà alla cifra piena, nessuno sarà obbligato a effettuare il test che richiederà in via preventiva l’autorizzazione della famiglia. «Lo screening - riprende Tanti - vede la piena collaborazione del Comune con la Croce Rossa. Sarà dato alle famiglie un numero telefonico per contattare la Cri i cui volontari fisseranno in sede l’appuntamento per il test. Entro le 24 ore successive sarà spedita una mail riservata al pediatra che ha in cura il bambino e che comunicherà la risposta ai genitori».

L’intera operazione è a carico del Comune. Spiega ancora la vicesindaco: «La Croce Rossa prende per il servizio una cifra simbolica, praticamente lo effetua gratis, quanto ai pungidito l’acquisto sarà interamente a carico del Comune». Il test, specifica, «costerà al massimo ventimila euro se tutti aderiranno all’iniziativa, sarà l’ufficio provveditorato a contattare i produttori e a scegliere l’offerta più conveniente».

Quanto ai tempi, Lucia Tanti, è chiara: «Pochi giorni e poi si comincia, in questa situazione non c’è da baloccarsi visto il numero dei contagi giornalieri che riguardano la città». La seconda parte dello screening, quella che riguarda gli adulti, non è ancora del tutto definita e lo sarà oggi dopo una riunione con l’Ordine dei medici e degli odontoiatri.

«In questo acso - dice Tanti - non si tratta di pungidito ma di tamponi rapidi che vengono processati subito e con un risultato ottenibile nel giro di quindici minuti. Dall’Ordine abbiamo ottenuto la piena disponibilità e le persone saranno in grado di poter scegliere all’interno di una lista di medici e di dentisti che aderiscono alla campagna. E l’Asl metterà a disposizione un professionista per seguire lo screening.

Non abbiamo ancora stabilito quanti tamponi acquistare in una prima fase nella quale individuare alcune categorie precise, potenzialmente a rischio maggiore. Diecimila? Quindicimila? Non so dirlo con esattezza, andremo per gradi».

Il Comune non potrà coprire interamente le spese dei tamponi, «ho chiesto al direttore sanitario Simona Dei l’intervento in compartecipazione dell’Estar, sperando di non dover aspettare le calende greche». In ogni caso sembra riavviato quel percorso di collaborazione che era stato messo in crisi dalla querelle sull’ospedale da campo.

E Tanti, che sull’argomento tace, annuncia che D’Urso, con una lettera spedita a Palazzo cavallo, il via libera all’utilizzo dei quaranta dipendenti del comune che si sono resi disponibili per l’assistenza agli isolati.