
Covid, riparte il contagio Numeri già a tripla cifra ma i casi non sono gravi Monitoraggio no stop
di Lucia Bigozzi
Non cresce ai ritmi dei mesi peggiori, non uccide come nei giorni terribili dell’autunno 2020, è ben lontano dal profilarsi come una nuova emergenza sanitaria. Ma il Covid è qui: l’aumento dei casi è palpabile e misurabile. Negli ultimi due report in provincia di Arezzo sono stati registrati 125 e 118 casi di contagio alla settimana. E la progressione torna ad essere di quelle a doppia o tripla cifra. Il primo campanello d’allarme era suonato alla fine di agosto: la media sui sette giorni era raddoppiata, passando dai 25 casi quasi fissi in tutta l’estate a cinquanta. Settembre sta segnando un cambio di rotta: la percentuale di crescita sui numeri di luglio e di agosto è del 450%, quasi cinque volte tanto. Non basta a gridare ad una ripresa massiccia del virus. I 120 casi la settimana equivalgono a meno di 20 al giorno, ben lontani dalle stagioni più buie Ma il trend è oggettivo. Tra l’altro nell’ultima settimana, quella misurata con le rilevazioni divulgate giovedì, Arezzo ha messo la freccia. Non solo nel territorio dell’Asl, nel quale pure Siena ne registra 114 e Grosseto 64: ma anche a livello regionale. Lasciando da parte Firenze, che a fronte della popolazione supera i 330 casi alla settimana, per il resto siamo davanti a tutti: davanti solo Pisa con 173 contagi contro i 118 aretini.
In queste settimane si sta diffondendo la variante Eris: secondo le stime nazionali da sola copre ormai il 49% dei contagi complessivi ed è il dato che va preso come riferimento, non esistendo studi locali. Le grandi case farmaceutiche stanno preparando il nuovo vaccino in grado di controbattere, obiettivo l’autunno. E il governatore Eugenio Giani ha già lanciato l’ennesimo appello alla vaccinazione di ottobre, rivolto in particolare ad anziani e fragili. Ma sembrano esclusi prodotti misti, in grado di coprire sia dall’influenza e dal coronavirus: si tratterebbe di due trattamenti seraparati.
Nelle farmacie la vendita dei tamponi è ripartita. Un segnale, anche questo, che va nella direzione della ripresa dei contagi. Al momento, l’impressione è che a pesare siano soprattutto i tamponi ancora obbligatori previsti in ospedale per i ricoverati. E’ uno degli ultimi obblighi residui, via via confermati dalla Regione Toscana. Chi viene ricoverato deve sottoporsi al test, chi risulta positivo viene inserito in un percorso protetto.
Eppoi, dietro l’angolo c’è la riapertura delle scuole: la prima campanella suona il 15 settembre. I numeri della risalita dei casi sono da prendere con le molle: è facile verificare un aumento dei contagi quando ci sono numeri assoluti bassi, più difficile se dovesse essere confermata l’escalation a tripla cifra.
Intanto, come avevamo anticipato, il Covid si è riaffacciato anche nelle Rsa. Gli istituti hanno ormai l’esperienza dei percorsi paralleli e delle "bolle" nelle quali proteggere gli ospiti. Eppure la nuova mossa del Covid costringe le case di riposo a correre di nuovo ai ripari.
In attesa che riparta la vaccinazione.