Alberto Pierini
Cronaca

Covid, screening senza precedenti: 1200 tamponi alla settimana a studenti e prof

La Regione preme l’acceleratore: in provincia 500 controlli ogni 7 giorni sugli studenti e quasi 700 sul personale. Prossime tappe Colonna e Redi. Il nodo autorizzazioni

Tamponi (foto Marco Mori /New Press Photo)

Arezzo, 20 gennaio 2021 - Il piccolo laboratorio di chimica del Liceo Classico si allarga a tutta la Toscana. Lo screening partito venerdì in punta di piedi, tra i sorrisi di un gruppo di studenti del Petrarca disposti a mettersi in gioco, ora accelera. Lo avevamo anticipato, il Governatore in prima battuta era intenzionato a setacciare a fondo il mondo delle aule. Per accompagnare la riapertura delle scuole, che puntano a tornare prima possibile almeno al 75% in presenza, e insieme per difendere con le unghie e con i denti una zona gialla appesa al filo dei dati.

E’ la campagna «Scuole Sicure», uno screening a campione sui ragazzi. E che da ora in poi si affiancherà ai tamponi antigenici su tutto il personale: dai prof ai bidelli ai segretari e fino ai presidi. Qualcosa è uguale per tutti. Punto e a capo. Intanto la prima tranche dello screening comincia a decollare. Finora c’era stato solo il venerdì del Liceo Classico.

Venerdì vicino al bis nei prossimi giorni, visto che la cadenza settimanale fa parte dei criteri dell’operazione. In contemporanea i prossimi istituti a scendere in pista saranno il Liceo Colonna e il Liceo Scientifico Redi. Entrambi hanno già individuato un ambiente idoneo ad eseguire i tamponi veloci. Nelle prossime ore dovrebbe esserci un sopralluogo dei responsabili Asl chiamati a verificare che gli spazi siano effettivamente adatti.

Quindi tra domani e venerdì avanti con i tamponi. Ricordiamo che si tratta di un’operazione a campione. Di ogni istituto viene sorteggiata o scelta una sezione, che sia la A, la B o altro «terminale» dell’alfabeto. All’interno di quella sezione vengono presi 5 ragazzi alla settimana di ogni ordine di classe, dalla prima alla quinta.Proseguendo poi sette giorni dopo con altri 5. Venticinque per volta.

Dal Classico ad oggi c’era stata solo una frenata tecnica. Per due motivi. Il primo la raccolta dei consensi, necessari ad effettuare il tampone. Il secondo le caratteristiche della didattica in presenza. Con la sola eccezione dell’Itis le classi non sono dimezzate ma tutte aperte: no, ruotano nell’orario tra l’ingresso in aula e le lezioni da remoto. E quindi non ci sono tutte quelle che il campione prevede.

Ora, in attesa che gli ingressi vengano aumentati, ogni istituto si regolerà nel modo migliore, sempre con le indicazioni della Asl. Ma non solo: se finora le superiori coinvolte erano nove in provincia (8 in città e l’Isis in Valdarno) da ieri tutte sono in preallerta. La Regione ha deciso di estendere a tutte lo screening. Un calcolo semplice: essendo circa 20 gli istituti in provincia, equivalgono a regime a circa 500 tamponi alla settimana. Ai quali si andranno ad aggiungere quelli sul personale.

Personale che nel suo organico di fatto, quello che conta perché il rischio Covid non guarda alle lettere di assunzione, è forte di 5266 dipendenti. La Regione stima su base toscana qualcosa come settemila tamponi alla settimana complessivi, su un personale che è in tutto di 54 mila persone. La nostra quota parte, ovviamente indicativa, è di quasi 670. Quindi uno screening da 1200 tamponi alla settimana. Una sorta di limite massimo:perché dobbiamo sempre considerare che i test sono su base volontaria.

E’ chiaro che in quella direzione premono forte anche i capi di istituto e quindi non sarà facile agli «obiettori» svicolare. Ma ci sarà sempre una parte che non si piegherà a questi controlli. Dopo di che l’iter è uguale per tutti. Il tampone eseguito su naso e bocca viene portato al laboratorio di analisi della Asl e processato in un arco di circa sei ore. Ove fosse positivo scatta l’obbligo di un secondo tampone, stavolta molecolare.

E se anche quello fosse positivo? Avanti con il tracciamento: e quindi con le quarantene, estese a buona parte della classe. E l’epilogo della didattica a distanza: fai i tamponi a tappeto per evitarla o limitarla, e finisci per ritrovarti inchiodato a casa davanti ad un computer. Paradossi, inevitabili, della pandemia.