MASSIMNO BAGIARDI
Cronaca

Cremazioni contestate. La richiesta di stop al tempio va in consiglio comunale

È stato convocata per mercoledì la seduta straordinaria aperta ai cittadini. Il Comitato Aria Pulita Valdarno punta il dito: "C’è il pericolo inquinamento". .

Cremazioni contestate. La richiesta di stop al tempio va in consiglio comunale

Cremazioni contestate. La richiesta di stop al tempio va in consiglio comunale

Questo tempio crematorio non s’ha da fare. Lo dicono i cittadini di San Giovanni Valdarno, metteranno ancora più in evidenza il proprio dissenso alla realizzazione dell’opera nel corso di un consiglio comunale straordinario, convocato per la giornata di mercoledì 14 febbraio, al quale potranno partecipare tutti coloro che fino a questo punto hanno lottato e lotteranno in futuro far compiere all’amministrazione Vadi un deciso passo indietro.

Un ruolo molto importante nella vicenda lo sta rivestendo il "Comitato Aria Pulita Valdarno", la cui petizione messa in pratica in Piazza Cavour ha raccolto quasi 2000 adesioni contro la sua nascita. Un numero davvero importante, destinato ulteriormente a crescere, e che ha indotto la giunta Vadi a convocare questo consiglio straordinario che si terrà nelle aule del centro di geotecnologie.

A favore dei cittadini si sono schierati pubblicamente sia il Movimento Cinque Stelle che le Liste Civiche che giusto nelle ultime ore hanno voluto rimarcare la propria posizione: "Siamo stati i primi a richiamare al rispetto dello statuto comunale per permettere questo confronto democratico – hanno spiegato – Saremo in prima fila per ascoltare i cittadini sangiovannesi, che invitiamo a partecipare in massa.

Speriamo che lo faccia anche il sindaco Valentina Vadi, la sua giunta e la maggioranza Pd, senza alchimie e bizantinismi volte a confondere e sconfessare scelte passate.

L’iter per la costruzione del forno crematorio sia definitivamente bloccato, San Giovanni sta già pagando un prezzo altissimo in termini di inquinamento ambientale". Sull’argomento è stata pure depositata un’interrogazione in consiglio regionale da parte del consigliere della Lega Nord Marco Casucci, il cui interesse si associa a quello dei residenti della città natale di Masaccio fortemente preoccupati per quanto potrebbe accadere in futuro per la propria salute. Il sindaco Vadi, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, aveva pubblicamente detto che qualora fosse stato ben chiaro il coro dei "no" non se ne sarebbe fatto di nulla, un iter che potrebbe anche allungarsi a fronte del ricorso presentato al Tar, che ancora non si è pronunciato, dalla ditta arrivata seconda nella gara d’appalto per la costruzione dell’opera che, a quanto appreso, potrebbe nascere nella zona del cimitero comunale dove è già presente un’importante azienda chimica. Ed è per questo, principalmente, che i sangiovannesi dicono "no" alla realizzazione del tempio.