Arezzo, 05 novembre 2024 – Ieri a Terranuova si è tenuto un incontro tra i sindaci del Valdarno, le associazioni di categoria e gli assessori regionali Leonardo Marras e Alessandra Nardini per affrontare un tema di stretta attualità, la crisi del settore moda, settore che nella vallata occupa una famiglia su quattro. Molti i temi trattati e varie le richieste. Innanzitutto una celere convocazione unitaria del tavolo della moda. Poi cogliere le specificità del Valdarno, perché ii codici ateco a volte non danno la rappresentazione di quella che è la realtà dei fatti. Qui c'è una filiera produttiva completa del settore moda, che in quota parte sta attraversando un momento di difficoltà, probabilmente strutturale e quindi c'è bisogno di un intervento veloce. Si alla cassa integrazione in deroga, che è uno strumento efficace per affrontare l'emergenza, ma occorre fare pressione sui livelli apicali, perché le banche devono fare la loro parte. C'è infatti bisogno di liquidità per quelle aziende che stanno attraversando momenti di difficoltà. Nel medio lungo periodo è stata infine ribadita la necessità di istituire il cosiddetto passaporto digitale, perché permette di avere contezza di qual'è l'intera filiera produttiva e di adottare strumenti concreti per poterla tutelare nella maniera più adeguata.
"E' andata bene, ma non benissimo", ha detto la portavoce del comitato delle categorie economiche del Valdarno Federica Vannelli, commentando gli esiti dell'incontro. "Abbiamo iniziato un dialogo importante, e per questo ringraziamo il sindaco Chienni e tutti i primi cittadini della vallata, cui devo riconoscere un grande impegno nel lavorare compatti per risollevare la situazione - ha aggiunto - Noi abbiamo lanciato questo allarme in modo molto serio proprio perché ci sono segnali di crisi molto preoccupanti e bisogna preoccuparsi prima che le cose accadano. Questa è una crisi che va avanti da da oltre un anno e penso sia stata un po' sottovalutata, dalla Regione Toscana, l'importanza del Valdarno in questa filiera, che coinvolge oltre 16.000 lavoratori". Il comitato e le associazioni di categoria si sono mossi su un doppio fronte. Sia a livello nazionale, con le risposte attese dal sottosegretario Durigon, sia con la massima istituzione regionale. "Riteniamo infatti che anche la Regione Toscana possa svolgere un ruolo molto importante, perché se una voce viene non solo da un comprensorio, ma da un intero territorio regionale può fare da grande cassa di risonanza - ha concluso Vannelli - Noi, forse, oggi, non siamo stati particolarmente efficaci a far arrivare questo messaggio. Ci riproveremo e cercheremo di lavorare in questa direzione."