Arezzo, 14 febbraio 2018 - Un crollo secco, che solo per caso non ha provocato conseguenze gravissime. Una bella fetta di una piazzola di sosta si è staccata dal blocco sul quale scorre la E45 all’altezza di Pieve Santo Stefano. Un cedimento clamoroso e contro cui ieri il «popolo» Facebook si è scatenato, attraverso il gruppo pubblico «Vergogna E45».
Un fatto clamoroso e sul quale la Procura ha deciso di vedere chiaro. Ha disposto così una delega di indagine alla Polizia Stradale per mettere a fuoco le cause, se cioé si sia trattato di un cedimento legato all'asfalto o di uno smottamento del terreno. Intanto l'Anas tranquillizza, per quanto sia possibile, gli automobilisti. Spiega che si è trattato di un fenomeno sotto osservazione da giorni, che non esistono pericoli di ulteriore sprofondamento e che comunque a breve ripristinerà una situazione di piena sicurezza.
L’area è sulla carreggiata nord dell’arteria, al chilometro 151 + 600, fra le due uscite per Pieve; per meglio localizzarla, è compresa fra l’area di servizio «Tevere» e il viadotto che sovrasta anche la provinciale 208 dello Spino. Siamo di fatto sopra l’abitato di Pieve e combinazione ha voluto che l’Anas istituisse un restringimento di corsia proprio all’altezza dell’area di parcheggio, ma per un problema relativo alla circolazione veicolare in direzione di Cesena; mai decisione, presa una decina di giorni fa, si è rivelata alla fine più provvidenziale, dal momento che il pezzo crollato era già stato chiuso al traffico; o meglio, per evitare complicazioni con il traffico in quel punto, la piazzola era stata resa inagibile.
Ebbene, nessuno avrebbe immaginato un imprevisto di simile portata, tanto più che fino a qualche giorno fa era tutto normale: tutto ok, nonostante la neve caduta; poi, all’improvviso, nel week-end ecco l’incredibile scoperta: oltre un metro di piano stradale è letteralmente franato. Si può immaginare cosa sarebbe stato in agguato se fosse successo con l’area fruibile e se gli automobilisti non si fossero accorti di nulla (magari di notte), oppure lo avessero notato troppo tardi.
«Siamo in costante contatto con Anas – ha dichiarato il vicesindaco di Pieve, Claudio Marcelli – che ha garantito un costante monitoraggio della situazione». Cosa può essere accaduto? In quel tratto, la E45 scorre su un terrapieno risalente a oltre 40 anni fa, per cui problemi di drenaggio possono con il tempo aver creato questa situazione, sanabile magari con l’apposizione di micropali in cemento.
Di certo, non era finora mai capitato che si staccasse un blocco di superstrada, dopo i tanti problemi a suo tempo evidenziati e per i quali le Procure interessate hanno aperto fascicoli, con cinque dirigenti Anas indagati per una ipotesi di reato davvero inquietante: attentato alla sicurezza degli utenti per una manutenzione del manto stradale non adeguata.