Curata la ferita dell’Oreno. Sponde messe in sicurezza. Intervento da 500 mila euro

Il torrente ritrova la sua funzionalità grazie ai lavori dell’ente Bonifica

Curata la ferita dell’Oreno. Sponde messe in sicurezza. Intervento da 500 mila euro

Curata la ferita dell’Oreno. Sponde messe in sicurezza. Intervento da 500 mila euro

Le piogge intense del novembre 2019, in giorni da codice arancione di allerta meteo, colpirono duramente le province di Firenze e Arezzo e a Laterina Pergine causarono uno smottamento consistente sull’argine del torrente Oreno. Il fiumiciattolo scorre a pochi metri di distanza dalle case e soprattutto vicino ad una strada essenziale di collegamento per il territorio che da allora doveva essere chiusa alla circolazione in caso di minaccia di maltempo. Colpa del dissesto progressivo provocato negli anni dall’erosione di piene e precipitazioni copiose e che rischiava di interessare anche la Provinciale 4 della Valdascione. Ora però le criticità sono alle spalle grazie ad uno stanziamento regionale di mezzo milione di euro che ha permesso al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno di realizzare un intervento di consolidamento della sponda diventata troppo fragile in località Fornacina. E’ stato lo stesso ente consortile a segnalare al governo toscano l’esigenza di correre ai ripari e a farsi carico dei lavori non appena sono state stanziate le risorse. La riva è stata stabilizzata da monte con l’obiettivo di ricreare un unico alveo all’affluente dell’Arno, "protetto per uno sviluppo di 115 metri da una scogliera naturale – ha spiegato il direttore generale del Consorzio Francesco Lisi. Per comporla sono stati utilizzati grossi blocchi di travertino". Ovviamente il tutto all’insegna delle tecniche di ingegneria naturalistica piantando negli spazi vuoti tra un blocco e un altro talee di salice comune che crescendo compatteranno l’argine. Per operare è stato necessario allestire un campo base e il terreno è stato messo a disposizione gratis da una società privata "dimostrando - ha sottolineato la presidente del Cb2 Serena Stefani – grande sensibilità in un esempio virtuoso di sinergia tra pubblico e privato". Dal canto suo il sindaco Jacopo Tassini ha evidenziato come i lavori, oltre a mitigare il rischio alluvione, restituiscano funzionalità al corso d’acqua integrandosi al meglio con l’ambiente. Dalla manutenzione straordinaria a quelle ordinarie che scattano proprio in luglio secondo il piano delle attività 2024. A Montevarchi riguarderanno la cura dei borri e dei torrenti. Si procederà per lotti, con uomini e mezzi consortili impegnati dal 15 del mese sui tratti del Pestello e finale del Dogana, del borro di Val di Lago e del Giglio, del torrente Ambra a Levane e dell’Arno. A riassumere le tappe del cronoprogramma è stato il sindaco Silvia Chiassai Martini ricordando che solo dopo Ferragosto si interverrà sui borri di Spedaluzzo e del Quercio.

Maria Rosa Di Termine