REDAZIONE AREZZO

Dal Cb2 l’esempio: Anbi chiede alle Regioni di affidare ai consorzi di bonifica la gestione dei tratti fluviali

Dopo le raffiche di Grecale e la “strage” di piante che hanno invaso alvei e sponde, continua l’attività di recupero del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno

Un albero caduto

Un albero caduto

Arezzo,28 gennaio 2025 – Le squadre del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno all’opera da giorni per rimediare la “strage” di alberi causata dalle potenti raffiche di Grecale diventa un esempio per sostenere la necessità di una proposta di legge a cui l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) sta lavorando con il CNEL.

Obiettivo: affidare ai Consorzi di bonifica alcune manutenzioni fluviali sulla base di precisi accordi anche nel resto di Italia, come già accade in Toscana.

A dirlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), commentando l’attività in corso in ampie aree della Valtiberina.

Qui, molti alberi, anche di grandi dimensioni, sono stati abbattuti da fortissime raffiche di vento e da una settimana le squadre del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno stanno operando per situazione idraulica alla normalità: rimuovendo decine di piante, flagellate dal Grecale, che si sono schiantate anche all’interno degli alvei e sulle sponde dei corsi d’acqua, creando evidenti ed imprevedibili situazioni di rischio.

“Le recenti allerte meteo hanno lasciato strascichi importanti sul comprensorio dell’Alto Valdarno. Siamo ancora  impegnati in interventi volti a rimuovere piante e rami abbattuti dalle forti raffiche di vento ed a ripristinare le rive danneggiate dalla caduta del materiale vegetale - spiega Enrico Righeschi, referente consorziale dell’Unità Idrografica Omogenea Valtiberina - Gli interventi interessano tutta la vallata, ma le problematiche più gravi si concentrano nelle località  Motina, San Leo e Ponte alla Piera, nel comune di Anghiari, dove proseguono le attività di  taglio delle piante compromesse, il ripristino del corretto deflusso idraulico e la ricostruzione di argini e sponde, danneggiati dai ribaltamenti delle piante.”

“Questo  materiale legnoso, che potrebbe essere una risorsa green, abbandonato nel corso d’acqua, aumenta sensibilmente il rischio idraulico” evidenzia Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI. “Ogni anno, la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua viene programmata secondo le frequenze stabilite dalla Regione Toscana e tenendo conto delle segnalazioni dei cittadini e degli amministratori, oltre che dei risultati dell’attività di vigilanza svolta dai tecnici consortili. 

Il Consorzio individua inoltre risorse ad hoc da destinare a situazioni non prevedibili, spesso legate a condizioni meteorologiche avverse – aggiunge la Presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, Serena Stefani –.  E’ con queste risorse che oggi possiamo operare e mantenere in efficienza il reticolo idrografico: ogni anno, la cifra viene aumentata proprio per fronteggiare le conseguenze di cambiamenti climatici che espongono il territorio a rischi sempre più severi e improvvisi”.

Con queste risorse è possibile eseguire, al di là delle attività calendarizzate, interventi specifici, che  consentono di mantenere in efficienza il reticolo idrografico. Di fronte alle conseguenze della crisi climatica con eventi meteo di sempre  maggiore intensità, abbiamo dovuto aumentare questa cifra per dare con immediatezza risposte tempestive ed adeguate.”

Tecnici del Consorzio di bonifica, dei Comuni e di Enel Distribuzione stanno intanto monitorando il territorio per  valutare ulteriori casi di pericolo per corsi d'acqua ed infrastrutture, generati od aggravati dalle ripetute raffiche di vento, che hanno flagellato il comprensorio dell’Alto Valdarno. Ed oggi è di nuovo allerta meteo.