Dal crollo del solaio i primi disagi

SAN GIOVANNI L’odissea degli studenti del Marconi parte prima dell’inizio dell’anno scolastico. Il 5 settembre 2023, con la scuola ancora chiusa,...

SAN GIOVANNI

L’odissea degli studenti del Marconi parte prima dell’inizio dell’anno scolastico. Il 5 settembre 2023, con la scuola ancora chiusa, si verifica il crollo del solaio e del controsoffitto in un’aula. Al suono della prima campanella, gli alunni vengono mandati al Ferraris, dove si alternano con i ragazzi dell’Itis. È del 27 settembre la prima manifestazione pacifica con un flash mob in piazza Cavour. I primi di ottobre avviene il trasferimento temporaneo dell’indirizzo moda al centro pastorale Guido Guerra di Montevarchi. Per tutti gli altri scatta la Dad, dopo la fine del doppio turno al Ferraris. Il 5 ottobre è il giorno della visita del presidente della provincia Polcri. Poi vengono individuati dal Comune di San Giovanni i locali dell’ex convento delle Suore Stimmatine in via San Lorenzo e quelli della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo al Bani. Il 3 novembre si verifica il secondo crollo, con la caduta dell’intonaco della facciata esterna nella tettoia in plexiglass e in seguito a terra. Il professor Andrea Madii viene sfiorato dal pezzo di cemento mentre stava per rientrare in classe. Partono dunque le richieste di interventi strutturali. L’11 dicembre la provincia consegna i lavori e passa dunque la palla alla scuola, che chiede però maggiori garanzie. Gli studenti restano così nelle sedi provvisorie fino ad oggi, in attesa di un rientro graduale all’Ipsia che al momento non è all’ordine del giorno.