
Dalla procura via libera alla sepoltura Ma non c’è ancora la data dei funerali
Non c’è ancora una data per i funerali di Sara Ruschi e la madre Brunetta Ridolfi, uccise a coltellate da Jawad Hicham nell’appartamento in via Benedetto Varchi. Ieri pomeriggio è arrivato il nulla osta alla sepoltura dal magistrato che coordina l’inchiesta, il pm Marco Dioni, dopo l’autopsia eseguita lunedì sulle due vittime. I periti incaricati dalla procura hanno accertato che Sara è morta per grave emorragia in seguito ai colpi inferti dal compagno con un coltello da cucina: venti fendenti che non le hanno risparmiato neppure il volto. Brunetta ha tentato di fare scudo alla figlia con il suo corpo ma la furia dell’uomo l’ha travolta. Tre coltellate, al petto e alla schiena, e la donna si è accasciata a terra, sulla soglia della porta della camera dove dormiva con la figlia e la nipote, la bimba di due anni. Forse, per proteggersi da quell’uomo dal quale Sara stava meditando di fuggire. Nelle conversazioni in chat con un amico argentino, Sara rivela il suo disagio familiare e scrive di una relazione arrivata al capolinea.
Anche al lavoro i colleghi sapevano del suo malessere, lei si mostrava taciturna e con il pensiero fisso ai figli. "Viveva per loro, lavorava per mandare avanti tutto da sola", dice Amanullah Kazi, lo chef dell’hotel che con Sara condivideva gli impegni in cucina. Tutti le volevano bene e lei "era brava nel suo incarico di pasticcera". Oggi si saprà il giorno dell’ultimo addio a Sara e Brunetta.