Arezzo, 15 luglio 2024 – Una nuova cultura dell'acqua per proteggere il territorio dagli ormai frequenti fenomeni climatici estremi e per garantire la risorsa a una agricoltura moderna che punta a qualità e sviluppo. Dall'assemblea nazionale di ANBI (associazione nazionale dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione), che si è tenuta a Roma con l'intervento di rappresentanti del governo, delle istituzioni, dell'economia, dell'università e della ricerca, è questo il messaggio lanciato dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno.
Il palcoscenico di grande rilievo è lo stesso di un anno prima, quando, nel luglio 2023, la Presidente Serena Stefani lanciò un appello urgente: “Risolviamo il caso Montedoglio”, evidenziandone il paradosso: “in un paese provato dalla siccità e in un’area a forte vocazione agricola, si trova la diga più importante del Centro Italia, capace di stoccare grandi quantitativi di acqua che restano inutilizzabili”.
Appello raccolto. Almeno parzialmente. A distanza di dodici mesi infatti sono arrivati i primi finanziamenti e a breve potrà ripartire il lungimirante progetto idi sviluppo dell'irrigazione collettiva, nato negli anni 60 e fermo ormai da decenni. “Si tratta di un primo piccolo passo certo, ma è un segnale per l'agricoltura della Valdichiana”, sostengono al Consorzio Alto Valdarno, che con determinazione ha perseguito le risorse per cominciare a realizzare il Distretto Irriguo n. 23. Quest’anno, dal prestigioso parterre dell'assemblea romana, una nuova richiesta per il comprensorio Alto Valdarno.
Proprio dalla capitale la Presidente Stefani e il Direttore Generale Francesco Lisi hanno rilanciato: “I cambiamenti climatici necessitano di interventi straordinari e nuove opere sia sul fronte della difesa del suolo sia sul fronte dell'irrigazione”.
Già chiare le priorità: un piano ad hoc per la bonifica montana; la creazione di bacini per la laminazione e la raccolta dell'acqua, a cominciare dalla diga di Ambra, utile per soddisfare le esigenze di risorsa del Valdarno e di una parte della provincia di Siena; il completamento del Sistema Occidentale di Montedoglio con il finanziamento completo del Distretto Irriguo 23, la progettazione e realizzazione del Distretto Irriguo 38-39, l'adeguamento e modernizzazione delle reti esistenti in Valtiberina e Valdichiana: una strategia a 360 gradi, con il protagonismo delle imprese agricole a presidio del territorio, che il Consorzio si è impegnato ad illustrare ai rappresentanti delle istituzioni regionali, nazionali ed europei, eletti nel comprensorio.