Un export che vola ma che vive nell’incubo dei dazi e una rete dei negozi che si sfilaccia, nonostante il turismo abbia scoperto la terra d’Arezzo. Il quadro complessivo che arriva dalle indagini della Cgia di Mestre e di Confcommercio è spiazzante ma in fondo racconta di un mondo sempre più connesso in cui le scelte fatte oltre Oceano impattano sulla vita delle aziende aretine. Il commercio aretino è secondo per numero di chiusure in Toscana: superato, in negativo, solo da Livorno. Il processo di desertificazione commerciale toglie centri di aggregazione e di servizio per l’intera comunità.
CronacaDazi e botteghe tra incubi e opportunità