
Degrado all'ex Camera di Commercio
Arezzo, 24 aprile 2025 – Un tempo emblema della solidità economica di Arezzo e dell’intera provincia, oggi è il simbolo di un fallimento urbano e sociale sotto gli occhi di tutti. Stiamo parlando dell’ex sede della Camera di Commercio, il cosiddetto “Palazzo di vetro”, un’imponente struttura all’inizio di via Giotto, abbandonata da ormai quindici anni e divenuta teatro di degrado, spaccio e bivacchi. Costruito nel 1968, il palazzo prende il suo nome dalle ampie vetrate che ne caratterizzano la facciata, un tempo immagine di trasparenza e modernità. Fino al 2010 ha ospitato gli uffici della Camera di Commercio, che poi si è trasferita nella più moderna sede del Centro Affari, lasciando vuoto un edificio strategico, posizionato in una delle zone più eleganti e frequentate di Arezzo, proprio a ridosso del Parco Pertini.
Da allora il vuoto. Fisico e simbolico. Quel palazzo, che si affaccia su via Giotto e confina con il parco Pertini, è oggi una carcassa urbana. Uno spazio che si è riempito non di idee o progetti, ma di degrado, illegalità e abbandono. Lo denunciano i residenti, che ogni giorno assistono al lento disfacimento di un edificio che fu importante. Lo documentano le foto inviate dai lettori, con persone che si arrampicano sul tetto per scattarsi selfie, in una grottesca parodia del turismo urbano del pericolo. Dopo il trasferimento, il palazzo fu acquistato da una società privata per una cifra intorno agli 8 milioni di euro, con l’ambizioso obiettivo di trasformarlo in un moderno complesso residenziale di lusso, completo di giardini pensili e spazi esclusivi. Un sogno, quello della riconversione, durato poco. Il progetto è naufragato senza lasciare tracce, lasciando l’edificio in un limbo di abbandono e incertezze.
Il tentativo più recente di rilancio è passato da un’asta pubblica, svoltasi nel febbraio scorso: prezzo di partenza 4 milioni e 870 mila euro. Ma anche questa operazione è andata deserta, segno evidente di quanto l’immobile, per quanto strategico, rappresenti oggi più un problema che un’opportunità. Nel frattempo, il “Palazzo di vetro” è diventato luogo di emarginazione e potenziale pericolo per la comunità. I cittadini denunciano la presenza di spacciatori, senzatetto e prostitute, che hanno trasformato l’ex edificio direzionale in un dormitorio abusivo. Tutto intorno degrado, sporcizia, rifiuti, oggetti abbandonati.
“L’immobile è di proprietà privata, ma ci adopereremo per intervenire là dove viene messa a rischio l’incolumità pubblica, essendo l’area confinante con un parco pubblico”, ha dichiarato l’assessore Alessandro Casi, aprendo alla possibilità di azioni mirate per arginare il degrado. Oggi il “Palazzo di vetro” è un lotto in vendita e attende un acquirente coraggioso, capace di immaginare una nuova vita per questa struttura. Ma le domande si moltiplicano: chi sarà disposto a investire in un edificio così compromesso? E, soprattutto, quanto tempo ancora dovrà convivere la città con questo simbolo di decadenza e di occasioni mancate? Quel che è certo è che Arezzo non può più permettersi di voltarsi dall’altra parte.