LUCA AMODIO
Cronaca

Delitto di Pozzo . La confessione choc : "Una lite per i pavoni e poi l’ho uccisa"

Irfan Rana ha raccontato la sua verità sulla morte di Letizia Girolami. Tutto sarebbe nato da un diverbio relativo agli animali allevati in casa. Oggi l’autopsia a Siena che chiarirà il numero di colpi inferti alla vittima.

Delitto di Pozzo . La confessione choc : "Una lite per i pavoni e poi l’ho uccisa"

Irfan Rana ha raccontato la sua verità sulla morte di Letizia Girolami. Tutto sarebbe nato da un diverbio relativo agli animali allevati in casa. Oggi l’autopsia a Siena che chiarirà il numero di colpi inferti alla vittima.

Pavoni. Ci sarebbero alcuni pulcini di pavone alla base del litigio tra Irfan Muhaned Rana e Letizia Girolami che è sfociato nel delitto di Pozzo della Chiana di sabato notte. Una donna è stata uccisa a colpi di zappa alla testa, appena fuori casa sua. Il pakistano, 37 anni, ex fidanzato della figlia, in carcere da domenica, ieri pomeriggio ha chiesto un interrogatorio d’urgenza e ha vuotato il sacco. Ha raccontato la sua verità. Il diverbio sarebbe nato per una questione relativa agli uccelli allevati nel casolare in aperta campagna, nel cuore della Valdichiana. Alcuni pulcini nei giorni precedenti al femminicidio sarebbero scomparsi, forse per la forte pioggia. Da lì la rabbia della psicoterapeuta, 72 anni, che avrebbe acusato il marito (che non era presente) di quanto accaduto. A questo punto Irfan si mette in mezzo e prende le difese dell’uomo ma Girolami avrebbe inizato ad offenderlo, almeno stando alla sua versione. "Ho visto tutto nero, non mi ricordo nemmeno di quello che ho fatto", ha detto davanti alla procuratrice di Arezzo Gian Federica Dito e alla Pm titolare dell’inchiesta Angela Masiello. A difendere l’uomo arrestato l’avvocato Maria Fiorella Bennati.

Una versione che dovrà essere riscontrata dagli investigatori che sono al lavoro per delineare quale sia il movente vero e proprio. Sempre che ce ne sia uno e che non si tratti di un delitto d’impeto: connotati che sembra stia assumendo la tragedia anche se ci sono diverse frizioni pregresse. Il pakistano viveva in una dependance del casolare di Poggi Grassi, dava una mano per qualche lavoretto qua e là ma non aveva una vera e propria occupazione. Per questo aveva continuato a vivere sotto lo stesso tetto degli ex suoceri nonostante la rottura con la ragazza che nel momento dell’omicidio si trovava in Spagna.

Per lui le manette sono scattate nel giro di poche ore, si è contraddetto davanti gli investigatori e ha confessato in lacrime quel che aveva fatto. "L’ho uccisa io". Il caso è stato risolto così in tempi record dai carabinieri e anche gli ultimi nodi sembrano sciolti o, comunque sia, nella direzione di arrivare a una soluzione. Resta da capire come sia morta Letizia Girolami. Certo è che sia stata colpita da alla testa, probabilmente da più colpi. Non un “dettaglio“ perché la questione può fare la differenza quando si arriverà a processo: aver inferito con più bastonate può risultare un aggravante visto che si configurerebbe un accanimento nei confronti della vittima. Ad ora rimane soltanto un’ipotesi che non è suffragata da alcuna prova. Almeno al momento. A far luce sull’interrogativo sarà l’autopsia che verrà eseguita oggi pomeriggio dal professor Mario Gabbrielli. “Sotto esame“ anche una zappa insanguinata trovata nei pressi del corpo della vittima. Saranno i Ris a chiarire questo punto anche se finora si è parlato di un bastone di circa 20 centimetri di lunghezza e 10 di diametro compatibile con il manico dell’arnese. Tutto da vedere.