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Dette fuoco alla questura: resta in carcere. Il giudice Dami rifiuta il patteggiamento

AREZZO Tentò di dare fuoco alla questura lanciandovi un copertone infuocato. Ora, resta in carcere.Il giudice Antonio Dami ha infatti...

AREZZOTentò di dare fuoco alla questura lanciandovi un copertone infuocato. Ora, resta in carcere. Il giudice Antonio Dami ha infatti rifiutato il patteggiamento a otto mesi per le accuse di resistenza, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio perché ritenuto non congruo, e ha rinviato gli atti al presidente del tribunale per la riassegnazione del caso ad un nuovo giudice. Era il 16 dicembre scorso quando il 30enne originario del Gambia, forse per vecchi rancori legati alla concessione di un permesso di soggiorno, era entrato in questura con una bottiglia piena di gasolio. Cosparsa la sala di aspetto, con uno pneumatico ha appiccato le fiamme. Queste, subito spente dai poliziotti con gli estintori, divamparono nel corridoio di ingresso intorno al quale si trovano gli uffici immigrazione, passaporti e armi. La sostanza usata per spegnere l’incendio provocò danni a suppellettili e computer tanto che la questura rimase chiusa al pubblico alcuni giorni.

L’uomo, che ha piccoli precedenti penali, era stato arrestato dopo una piccola colluttazione con un agente, per essere poi interrogato dagli agenti della squadra mobile diretti dal dottor Davide Comito.Con il rinvio degli atti al presidente del tribunale, per il 30enne resta perciò valida la misura del carcere.