di Francesco Tozzi
TERRANUOVA
"Se entro il 9 gennaio, come previsto dallo statuto del Partito Democratico, non ci saranno i nomi che si contendono le primarie, mi presenterò comunque come candidato sindaco di Terranuova, questo anche a fronte di un gruppo nutrito di persone che me l’ha chiesto". Mauro Di Ponte lancia un vero e proprio missile ai vertici interni del partito. È ormai da mesi l’unico candidato in pista per raccogliere il testimone di Sergio Chienni e chiede dunque ai dem di esprimersi rapidamente, visto che l’appuntamento elettorale è previsto a giugno e non si sono tenute altre riunioni dallo scorso 5 dicembre. "È paradossale e autolesionistico – si legge in una nota diffusa dal vicesindaco – che la linea al Pd terranuovese venga dettata da pochissime persone che vorrebbero precludere ai cittadini la scelta del candidato sindaco tramite lo strumento democratico per eccellenza, quello delle primarie. Perché mi chiedo io? Nel 2014 l’attuale sindaco fu scelto così il 27 gennaio. Chiedo semplicemente che venga fatta la stessa cosa, con stesse modalità e tempi. È di dominio pubblico che da agosto lo chiedo, così come chiedo che la coalizione si esprima definendo un percorso per la designazione. Fino ad oggi, a conti fatti, sono l’unico candidato che ha ufficializzato la propria disponibilità e non ci sono, che io sappia, altre figure all’orizzonte. Io credo che debba prevalere su tutti il senso della responsabilità alla quale non mi sottraggo". Di Ponte aggiunge inoltre che partecipare significa farsi carico della propria comunità e Terranuova ha tutte le carte in regola per raggiungere grandi obiettivi.
"Spero – conclude – che gli altri potenziali candidati, nell’eventualità in cui ci siano, ci mettano la faccia e non aspettino di essere nominati nel segreto delle stanze. Terranuova merita di vivere una grande festa della democrazia e della partecipazione, ancora una volta, come ha sempre fatto". Adesso il Pd dovrà uscire allo scoperto e assumere una linea chiara in vista delle elezioni. Rischio strappo? Il vicesindaco è sicuro di avere i numeri dalla sua parte. E cosa ne penseranno gli alleati? Il Psi è stato finora l’unico a caldeggiare l’idea delle primarie, mentre Italia Viva, Azione, Sinistra Italiana, Europa Verde e civici preferirebbero sondare una candidatura unitaria. Il clima è quantomai incandescente e siamo soltanto ai blocchi di partenza.