È partita la decima edizione del Concorso DiMMi-Diari Multimediali Migranti, promosso dall’Archivio Diaristico Nazionale con altre sedici organizzazioni per valorizzare le storie delle persone di origine o provenienza straniera che vivono o hanno vissuto in Italia e a San Marino. Sono ammessi tutti i racconti autobiografici inediti inviati entro il 31 marzo 2025: dai testi scritti ai file audio, fotografie, e-mail, lettere, disegni, cartoline, video, e realizzati in qualsiasi lingua, se accompagnati da una traduzione che ne faciliti la comprensione. Non è vincolante che le opere siano concepite in forma "diario" ma requisito fondamentale è che siano narrazioni di sé, non romanzate e non rielaborate da terze persone.
Novità importante di questa decima edizione è l’ampliamento del Comitato scientifico, ora completato da quattro rappresentanti nominati dagli autori Dimmi che hanno partecipato alle edizioni precedenti del Concorso. Le prime 100 opere arrivate entro il termine saranno esaminate dalle Commissioni territoriali di valutazione, con particolare interesse per i racconti che trattano delle culture e dei contesti di origine, dell’esperienza di migrazione, del vissuto dell’autore nel paese di arrivo o di transito. Le opere vincitrici saranno annunciate durante il 41° Premio Pieve a settembre 2025, e pubblicate entro l’anno successivo in un’antologia della collana Dimmi a cura dell’editore Terre di mezzo.
Tutte le opere inviate, vincitrici e non, rimarranno custodite nel fondo speciale Dimmi presso l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, e rese consultabili a chiunque desideri informazioni e approfondimenti sulle migrazioni in corso. Nato in Toscana nel 2012, DiMMi è notevolmente cresciuto e confluito nel 2019 nel più articolato progetto Dimmi di storie migranti, (dimmidistoriemigranti.it) che a oggi ha permesso di raccogliere circa 630 testimonianze di persone provenienti da oltre 70 Paesi di origine. L’importanza di DIMMI coincide con il progressivo spazio di fiducia che il progetto è riuscito a creare e a sviluppare negli anni grazie all’intento di valorizzare le storie autobiografiche, condivise da chi ha un’esperienza di migrazione diretta o da chi la racconta attraverso quella della propria famiglia.