LAURA LUCENTE
Cronaca

Diga della Cerventosa. In funzione tra 4 anni

L’invaso tornerà a svolgere il ruolo di riserva idrica grazie a Nuove Acque. Il direttore operativo Milighetti: "Il ministero ha creduto del nostro progetto". .

Il direttore operativo di Nuove Acque

Il direttore operativo di Nuove Acque

Diga della Cerventosa rinnovata e rimessa in funzione entro il 2029 con un finanziamento di ben 6 milioni e 450 mila euro. La notizia arrivata questa settimana dello sblocco delle risorse previste dal Piano nazionale di messa in sicurezza del territorio, mettono finalmente in cantiere il ripristino dell’invaso cortonese costruito nei primi anni ’60 e fermo da oltre 10 anni. Oggi, grazie ad una lunga e dettagliata progettazione di Nuove Acque, la diga tornerà a svolgere la sua funzione di riserva idrica per tutto il territorio comunale di Cortona. Dopo l’ok del Ministero l’iter prenderà il suo corso. "Si tratta di un consolidamento del corpo diga e l’adeguamento sismico dell’invaso – spiega l’ingegnere Omar Milighetti direttore operativo di Nuove Acque – a cui stiamo lavorando da tempo. Oggi vediamo premiato il nostro impegno perché il Ministero ha creduto nella bontà della nostra progettualità". Cortona in questo momento non ha carenza di acqua, perché Montedoglio riesce a soddisfare il bisogno anche in momenti di emergenza. In un contesto di cambiamento climatico in continua evoluzione, però, la diga Cerventosa può rappresentare un bacino futuro di estrema importanza. "Sono state fatte valutazioni anche di dismissione della diga – conferma ancora Milighetti - ma i costi per smantellarla sarebbero stati pari o superiori al suo ripristino. Ragione per cui ci siamo adoperati per presentare al Ministero un progetto di adeguamento e conservazione che ci permetta di dare al territorio un volume di riserva di acqua per qualsiasi evenienza. È un’opera strategica che può fare la differenza in casi straordinari". Le normative nel tempo sono cambiate e, soprattutto dopo il terremoto del 2016, si sono fatte più stringenti in tema di rischio sismico. Cambiando i coefficienti e trovandosi la diga nel cuore dell’appennino, gli interventi previsti si sono resi più che necessari. "Adeguandola noi potremmo ristabilire la diga e poter così invasare acqua, conferma il direttore tecnico di Nove Acque. "Oggi abbiamo la progettazione definitiva approvata, questi progetti vengono sottoposti anche al Consiglio Superiore dei lavori pubblici che ha dato il suo parere chiedendoci alcune integrazioni che stiamo predisponendo".

Il cronoprogramma di Nuove Acque prevede entro il primo semestre 2026 l’effettuazione della gara per l’affidamento dei lavori per iniziare nello stesso anno l’intervento. Poi occorreranno 4 anni di lavori. Presumibilmente entro la fine del 2029 la diga tornerà alla sua funzione originaria. L’intervento prevede di far rimanere tal quale il corpo diga con uno smontaggio del guscio e un lavoro sui paramenti di monte e di valle per consentire in entrambi i casi le dimensioni che soddisfino i requisiti di sicurezza da un punto di vista sismico.