
Il bacino artificiale della Valtiberina con le abbondanti piogge si è riempito in anticipo. Arriveranno funzionari della direzione generale dighe e dell’ufficio tecnico per le dighe di Perugia.
Sta procedendo nel migliore dei modi il collaudo tecnico funzionale della diga di Montedoglio. Come già preannunciato, nelle prime ore di giovedì 13 marzo scorso il livello dell’acqua ha raggiunto la quota massima fissata all’altezza dei 393,60 metri sul livello del mare. Si parlava di collaudo imminente per e così ha potuto prendere il via lo sfioro nello scarico di superficie. Erano rimasti 70 centimetri di livello da colmare e in pochissimo tempo il traguardo è stato raggiunto, pari a 145 milioni di metri cubi di acqua. La fase dei dieci giorni previsti sta per concludersi: domani, lunedì 24 marzo, arriverà a Montedoglio la commissione di collaudo assieme ai funzionari della Direzione generale Dighe e dell’ufficio tecnico per le dighe di Perugia. A quel punto, il livello del lago verrà abbassato di un metro. A seguire le operazioni saranno Ente Acque Umbre Toscane e in particolare l’ingegner Thomas Cerbini, responsabile della stessa diga, che ha svolto una funzione fondamentale per la difesa del territorio anche nell’ultima parentesi di ripetute precipitazioni.
Nella notte fra venerdì 14 e sabato 15 marzo scorsi, è stata effettuata una laminazione della piena; a seguito delle condizioni meteorologiche in continua evoluzione che hanno caratterizzato la giornata del 14, il quantitativo di acqua rilasciato è arrivato ai 100 metri cubi al secondo, tenendo presente sia l’alveo del Tevere che la necessità di mantenere il livello del lago sotto quello massimo consentito; il tutto in costante aggiornamento con tutti gli uffici preposti al controllo delle piene, individuati dal documento di protezione civile. L’acqua in ingresso alla diga ha superato anche i 150 metri cubi al secondo, mentre gli scarichi sono arrivati al massimo di 100 per qualche ora, fino a diminuire di quantità dal mattino e assestarsi di lì a poco intorno ai 40 metri cubi al secondo.
La tanta acqua caduta la scorsa settimana ha ingrossato di conseguenza anche la portata del Tevere, come era possibile notare a occhio nudo, tanto che sul versante umbro della vallata sono stati chiusi alcuni percorsi ciclopedonali lungo l’asta del fiume. La situazione si è poi alleggerita con la cessazione delle piogge, che all’indomani di una gradita parentesi di sole potrebbero tornare nel fine settimana del 22 e 23 marzo.