Arezzo, 15 febbraio 2019 - Si continuI CONTINUA a parlare del caso del piccolo di tre anni ‘dimenticato’ in autobus. Ogni volta, di fronte a casi simili, sorge spontanea la domanda: possibile che non si riesca a trovare una soluzione tecnologia che eviti il verificarsi di questi episodi? Ebbene, un’azienda aretina, la Sintra Consulting, ha pensato proprio a un modo per monitorare il tragitto dei più piccoli da casa a scuola.
È Michele Barbagli, socio della Sintra, a spiegare come funziona il sistema chiamato ‘Children monitor’: «Si tratta di una app che ogni genitore potrà avere sul telefonino collegata a un ciondolo, oppure un bracciale, che il bambino dovrà portare sempre con sé, nel caso del ciondolo dentro lo zaino ad esempio. In questo modo il genitore può controllare il tragitto del bambino e non solo: siccome la strumentazione sarà installata anche sull’autobus, il genitore da casa potrà sapere anche chi è l’autista in servizio in quel momento».
Il sistema ‘Children monitor’ nasce da un’esigenza più volte manifestata ai vertici di Sintra consulting da parte delle società di trasporti che collaborano con l’azienda aretina o dalle stesse famiglie: «Di fronte al verificarsi di episodi come quello accaduto in questi giorni, ma anche di fatti di portata meno drammatica come bimbi lasciati alla fermata sbagliata, abbiamo pensato a una soluzione che potesse essere utile alle aziende e alle famiglie. Con questo sistema di monitoraggio anche la società di trasporto avrà modo di monitorare l’autobus e verificare l’eventuale presenza di bambini a bordo».
La sperimentazione è quasi al via, spiega ancora Barbagli: «Ad aprile e maggio testeremo il sistema su due autobus del centro servizi di Montevarchi, da settembre invece partirà la sperimentazione su 400 bambini. Ovviamente, servirà la collaborazione da parte delle famiglie perché il bambino dovrà avere sempre con sé il ciondolo per permettere il monitoraggio tramite app».
Per il momento, la soluzione progettata da Sintra è applicabile soltanto al trasporto pubblico. Però non è escluso che in futuro la stessa azienda brevetti un sistema che aiuti anche i genitori che portano i figli a scuola con i propri mezzi .