Tutto è bene quel che finisce bene. È stato riparato l’ascensore che teneva bloccato a casa un ragazzo disabile di 26 anni chiuso nelle case popolari di piazza Andromeda. La vicenda era diventato un caso dopo che la zia del ragazzo, Mariana Luntrau, aveva scritto un lungo post su Sei di Arezzo se in cui denunciava la situazione. Come ci spiegano da Arezzo Casa però, la situazione era stata segnalata venerdì 20 dicembre, via mail, quando gli uffici erano ormai chiusi. Il problema era stato così preso in carico lunedì e già alle 9 la ditta era andata sul posto per portare avanti la riparazione, che era andata avanti anche nel giorno della vigilia. E il problema è appunto che nell’intervento, già complesso di per sé, si sono poi frapposte le vacanze di Natale che hanno rallentato i tempi. "Da quel giorno ci sono comunque stati contatti continui tra l’azienda e Arezzo Casa e la ditta che ha portato avanti i lavori - spiega Lorenzo Roggi, presidente di Arezzo Casa - l’ascensore è ripartito la sera di capodanno, la riparazione è momentanea e nei prossimi giorni verrà sostituito l’intero quadro di manovra".
Sul tema è intervenuta anche l’assessora alle politiche della casa Monica Manneschi che aveva seguito di persona la vicenda. "Il lavoro di squadra tra il Comune di Arezzo e Arezzo Casa ha portato alla risoluzione, non scontata, di una problematica che, alla vigilia delle festività, risultava particolarmente complessa". "L’Amministrazione comunale, una volta saputo del disagio, si è comunque subito attivata ed è riuscita in breve tempo a trovare anche una soluzione alternativa al mancato funzionamento dell’ascensore, situazione che impediva al ragazzo con disabilità lo svolgimento delle sue attività anche terapeutiche", ha aggiunto. "E’ per questo che ringrazio caldamente la Misericordia di Arezzo per la disponibilità immediata che ha dato nel prestare il proprio ausilio e servizio al ragazzo - prosegue l’assessora - da ringraziare inoltre anche la ditta incaricata della manutenzione che alla vigilia del 31 dicembre è subito intervenuta riuscendo a far funzionare nuovamente l’ascensore. Coscienza amministrativa e professionalità degli operatori sono sempre la chiave della soluzione dei problemi".
La vicenda era emersa l’antivigilia di Natale dopo il post della zia che insieme alla madre aveva raccontato su le colonne de La Nazione il problema. "Mio nipote di 26 anni, invalido, nella sedia a rotelle e con problemi neurologici, che vive insieme alla sua mamma, da 11 giorni purtroppo non può uscire di casa". "Si è rotto un pezzo dell’ascensore che è però troppo vecchio e non riusciamo a trovare la componente giusta. Negli ultimi anni si rompeva spesso o si bloccava ma si chiamava subito la ditta che riparava, non durava nemmeno 24 ore, anzi a volte anche in un’oretta era tutto riparato", aveva raccontato.