LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Crollo a Firenze, il comandante dei vigili del fuoco: “L’uomo disperso si trova sotto due solai collassati”

A coordinare l’azione al cantiere di via Mariti è il dirigente Marco Covani: “Questo è uno degli interventi più complessi che ho seguito. Non possiamo toccare alcune macerie perché potrebbero innescare altri crolli”

Arezzo, 18 febbraio 2024 – ”Non ci si abitua mai, perché ogni scenario è diverso". Lo dice pensando alle macerie di Amatrice e Arquata del Tronto, alle case sbriciolate, ai corpi senza vita strappati a cumuli di detriti e alle persone salvate. Che non dimenticano. Ma qui, nell’inferno del cantiere di via Mariti, c’è altro. E ogni mossa viene misurata, al centimetro. C’è la squadra Usar Toscana che scava, taglia, sposta da venerdì mattina. Senza sosta. La coordina il dirigente aretino Marco Covani, comandante dei vigili del fuoco che insieme al collega Simone Andreini è in quell’inferno dove sono morte quattro persone.

"Lavoriamo ininterrottamente fino a quando avremo recuperato la quinta persona". La missione è netta e Covani la traduce in turni di lavoro suddivisi per squadre. Mentre l’una lavora tra le macerie dello scheletro in cemento armato, l’altra si "riposa" coprendo i colleghi sul fronte della sicurezza. Un lavoro al sincrono, vietato sbagliare. Un team di ventotto professionisti tra i quali i due aretini che opera in condizioni estreme insieme al pool dei sanitari. E sa intervenire negli scenari più complessi. Anche se, per un veterano come Covani, "questo è uno degli interventi più complessi a livello di crollo che ho eseguito. Qui si tratta di enormi strutture in cemento armato precompresso, travi imponenti del peso di tonnellate".

Da ieri mattina le operazioni si concentrano "nell’area che hanno indicato i sopravvissuti: stiamo verificando ogni centimetro", spiega il dirigente dei vigili del fuoco. Al loro fianco si muovono i cani addestrati alla ricerca delle persone "che proprio in questo punto hanno rilevato degli effluvi collegati alla presenza di un uomo". Ma la speranza, ogni ora che passa, si fa sempre più flebile perché il quinto operaio che manca ancora all’appello "si trova sotto due solai che sono collassati uno sull’altro. In tutta la giornata, siamo riusciti ad arrivare al primo solaio". L’obiettivo nelle fasi di intervento, è rimuovere le macerie, tra piloni e travi crollati, per liberare la strada e andare avanti. Avanti tra i detriti di un gigante di cemento, con il rischio che "come muovi pezzi di macerie, si possano muovere altre parti". È come districarsi tra le tessere di un mosaico impazzito e riuscire a stare in equilibrio.

La squadra Usar Toscana dei vigili del fuoco si muove nell’inferno del cantiere con l’ausilio di tre gru: "Si tratta di operazioni molto delicate. La prima gru blocca un trave enorme proprio sopra le nostre teste. Questo consente di lavorare in sicurezza scongiurando il pericolo. Le altre due gru vengono azionate per rimuovere e movimentare le travi o i pilastri che tagliamo per poi aprire un varco nel solaio crollato". La seconda squadra dei vigili del fuoco "fa la sicurezza alla prima in caso di necessità", aggiunge Covani.

Nella sua lunga esperienza nei teatri di crolli, non aveva mai "sperimentato una simile emergenza. Qui è un cantiere con detriti enormi che sono collassati in un’area molto estesa. Ci sono parti di macerie che non possiamo toccare perché potrebbero innescare altri crolli. C’è poi una parte di intervento che portiamo avanti a mano, ovvero operando con strumenti per tagliare i grossi detriti".

Un lavoro chirurgico che non si ferma. "Si lavora ininterrottamente. Io sarò qui fino a lunedì", dice il comandante aretino. La priorità è recuperare la quinta persona rimasta intrappolata nell’inferno di cemento. Una corsa contro il tempo, senza tregua.