REDAZIONE AREZZO

Dissequestrato l'albergo di Anghiari confiscato nel maggio del 2017

Nessuna appartenenza e collusione dei soci della struttura con associazioni di stampo mafioso quali la 'Ndrangheta. Ora l'albergo è libero da ogni vincolo

L'ingresso principale dell'Anghiari Residence, lungo la provinciale Libbia

Arezzo, 4 dicembre 2022 - La Corte d’Appello di Roma ha tolto ogni vincolo all’Anghiari Residence, ex Anghiari Hotel e ancora prima Oliver Hotel, disponendo il dissequestro e la revoca della confisca dell’albergo. La storia risale al maggio del 2017, quando vennero confiscati beni per un valore di oltre 10 milioni di euro, posseduti in tutta Europa, ai componenti di una famiglia origine calabrese, sospettati di essere sodali con associazioni mafiose; nella fattispecie, la ‘Ndrangheta. Fra questi beni, era appunto compreso anche l’albergo di Anghiari, che sarebbe stato acquistato con soldi di provenienza illecita. A procedere con la confisca era stato il Tribunale di Latina, quale misura di prevenzione della lotta alla mafia. Il provvedimento di dissequestro è stato reso noto dall’avvocato Lucio Massimo Zanelli, legale di uno dei soci della struttura assieme ai membri della famiglia sopra ricordata, attestando che i soggetti soci non solo non appartengono ad associazioni di stampo mafioso quali la ‘Ndrangheta, nè hanno alcun tipo di collusione con essa, ma che non vi sono infiltrazioni di alcun tipo in provincia di Arezzo, almeno relativamente a loro. Da questo momento, quindi, l’Anghiari Residence è perciò libero da ogni provvedimento dell’autorità giudiziaria, essendo state cancellate tutte le trascrizioni per ordine della Corte d’Appello di Roma.