
Un lavoro silenzioso, costante e sempre più incisivo. È quello portato avanti nella provincia di Arezzo – e più in...
Un lavoro silenzioso, costante e sempre più incisivo. È quello portato avanti nella provincia di Arezzo – e più in generale in tutta la Toscana – per contrastare i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, come anoressia e bulimia, patologie che negli ultimi anni hanno colpito con crescente frequenza soprattutto giovani e adolescenti. Dopo i primi risultati incoraggianti, la Regione ha deciso di dare continuità al percorso: con una delibera proposta dall’assessore alla salute Simone Bezzini, sono stati stanziati 630mila euro per il 2025 da destinare alle Asl. Risorse che andranno a rafforzare una rete già attiva da 2 anni, pensata per offrire un servizio multidisciplinare, capillare e personalizzato, capace di dare risposte concrete ai pazienti e supporto reale alle loro famiglie. Arezzo è tra i nodi cruciali di questa rete nella Asl Toscana sud est. Qui, come a Grosseto e Siena, proseguirà il potenziamento degli ambulatori specialistici, presenti nei tre capoluoghi, con l’obiettivo di aumentare la capacità di presa in carico dei pazienti e migliorare la qualità dell’intervento. Psicologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, dietisti e nutrizionisti lavorano fianco a fianco per garantire un approccio integrato e umano. "Non lasceremo da sole le persone che soffrono di questi disturbi", assicurano il presidente Eugenio Giani e l’assessore Bezzini. E in questa visione rientrano anche la creazione di tavoli tematici tra professionisti e campagne informative per sensibilizzare la popolazione, in particolare ragazze e ragazzi, ma anche genitori e insegnanti, spesso primi osservatori dei segnali di disagio. E Arezzo, con la sua rete sanitaria, è pronta a giocare un ruolo da protagonista in questa battaglia.