ANGELA BALDI
Cronaca

Domenica della pace a Rondine. Vaccari: "Il sostegno di Monaco al metodo che supera i conflitti"

Domani Alberto sarà in visita alla Cittadella di cui il Principato è uno dei sostenitori più importanti "Una visita basata sul dialogo aperto: parlerà ai giovani affrontando i temi che gli stanno a cuore".

La marcia della pace, uno dei momenti che ha coinvolti i ragazzi di Rondine

La marcia della pace, uno dei momenti che ha coinvolti i ragazzi di Rondine

Franco Vaccari, presidente di Rondine: c’è un filo che unisce la visita del principe Alberto di Monaco oggi alla Verna con quella di domani a Rondine?

"Tra le tappe simboliche all’arrivo del Principe a Rondine, quella al Monumento delle rondini che racconta le radici spirituali e culturali della Cittadella fondate proprio sui massi della Verna, di Camaldoli e dell’Arno. Con la visita al monumento avrà subito modo di cogliere la radice spirituale di Rondine. Feci sapere al Principe che la principessa Grace era stata in visita nel 1968 alla Verna, io la conobbi con tutto il suo fascino proprio li. Quando l’ho ricordato al principe, Alberto di Monaco si è incuriosito tantissimo. Di qui la decisione di una visita intima al cuore della Verna".

A dare il benvenuto ad Alberto saranno Adeline, studentessa kosovara e Georges Théodore Dougnon, ex studente maliano. Che significato ha questa scelta?

"Il principe sarà condotto a una visita privata nel borgo da me e da alcuni ragazzi: ascolterà le loro storie e il loro coraggio. Tutto si baserà sul dialogo, il principe farà una piccola introduzione ma poi parlerà con i giovani affrontando i grandi temi che più gli stanno a cuore come pace e ambiente, sarà un dialogo schietto, sincero e profondo. Poi offriremo al principe un pranzo con le autorità aretine e un gruppo ristretto di amici e sostenitori di Rondine che si concluderà con un brindisi".

Il metodo Rondine funziona, la sua forza è riconosciuta anche dal principe?

"Sì, Alberto di Monaco parlerà con giovani russi e ucraini, palestinesi e israeliani, un dialogo intimo che va al cuore. Quello che a tutti interessa di Rondine è la sua concretezza, non diciamo ‘bisogna a fare la pace’, cerchiamo di farla grazie a giovani volenterosi che mentre c’è la guerra costruiscono faticose ma affascinanti relazioni. Perché poi la guerra finirà e chi toglierà le mine dai territori e dai cuori saranno dei leader con parametri diversi, quelli che Rondine offre. Le differenze non devono dividere ma essere ricchezza".

Il Principato di Monaco sostiene anche la campagna Leaders for Peace...

"È tra i primi sostenitori. Speriamo di rinsaldare il rapporti col Principato con giovani in arrivo a Rondine".

I progetti di Rondine?

"Tanti: siamo un cantiere sempre aperto alla creatività".