MONTEVARCHI
Cronaca

Donare è una buona idea. Crescono i volontari Avis: cento in più fino a luglio

I numeri confermano il trend positivo che riguarda anche tutto il 2023. Il presidente Calafiore: "Massimo impegno anche se i problemi non mancano". .

Il presidente dell’associazione di Montevarchi Raffaele Calafiore insieme al sindaco Silvia Chiassai durante una delle iniziative organizzate dall’Avis

Il presidente dell’associazione di Montevarchi Raffaele Calafiore insieme al sindaco Silvia Chiassai durante una delle iniziative organizzate dall’Avis

di Massimo Bagiardi

Donare sangue è un qualcosa di grande importanza, ora poi in questo particolare periodo dell’anno dove le richieste sono particolarmente alte a causa, purtroppo, di tanti incidenti stradali che incidono e non poco sotto questo particolare punto di vista. Una parte importantissima, nello specifico, la recitano le associazioni del territorio e, tra queste, l’Avis che dal lontano 1951 è nata per essere al servizio della comunità grazie alla presenza di tanti volontari che, nel corso dei vari anni, sono riusciti a salvare tante vite per merito del loro prezioso gesto che, alla resa dei conti, non costa niente ma contribuisce in modo significativo ad aiutare il prossimo in un momento molto difficile della propria esistenza.

"L’aiuto dei nostri volontari è fondamentale per la perfetta riuscita della nostra missione – afferma il presidente dell’associazione Raffaele Calafiore – e la cosa che più di altre ci fa enormemente piacere è vedere la disponibilità delle persone ad aiutare il prossimo visto che i donatori, per fortuna, ci sono sempre e aumentano negli anni". Numeri davvero incoraggianti quelli che emergono dall’ultimo anno di mezzo di donazioni; nel 2023 sono state 2518 con 150 nuove persone che hanno voluto far parte di questo progetto, al 31 luglio di quest’anno si registrano 94 nuovi volontari a fronte di 1435 donazioni, un trend che fa ben sperare non soltanto di eguagliare il numero dell’anno precedente ma addirittura superarlo come da obiettivo dello stesso Calafiore e di tutti coloro che si dicono pronti ad aiutare il prossimo.

Ma non sono però tutte rose e fiori, i perché sono presto spiegati dal massimo responsabile: "I problemi ci sono, magari dall’esterno non si notano a fronte dei numeri incoraggianti che abbiamo ma non sempre, a esempio, per problemi lavorativi, i nostri volontari possono andare a donare e anche nei centri trasfusionali proprio per la mancanza dei medici e del poco personale a disposizione non riescono a essere totalmente, e loro malgrado, a disposizione di chi si dice pronto ad aiutare il prossimo. Da parte nostra l’impegno è massimo come di chi si mette a disposizione ma purtroppo gli intoppi ci sono sempre e ciò frena quello che è il nostro obiettivo".

I gruppi sanguigni 0 positivo e 0 negativo sono quelli più cercati, le 1500 persone iscritte all’Avis donano di media due volte all’anno ma c’è chi lo fa anche soltanto in un’occasione, tanto basta comunque per fornire un grandissimo contributo.