REDAZIONE AREZZO

Lasciata senza funerale. Morta in casa da mesi: perizia psichiatrica per la figlia dell’anziana?

È indagata per abbandono di incapace e truffa: prende corpo la linea difensiva. Nessuna richiesta del corpo per la sepoltura. E nessuno sa dove sia la donna

Il capo della Mobile Davide Comito durante il sopralluogo nell’appartamento

Il capo della Mobile Davide Comito durante il sopralluogo nell’appartamento

Arezzo, 26 settembre 2024 – Il giallo di via Montanara diventa il giallo di un funerale che non c’è e di una donna che non è rintracciabile. Carla Bazzani, non ha ancora una sepoltura nè familiari che reclamano il corpo affinchè riposi in una tomba. A un mese di distanza dal ritrovamento del cadavere dell’anziana nell’appartamento di via Montanara, quartiere Saione, la vicenda è ancora tutta aperta.

“Chiederò la perizia psichiatrica”, annuncia l’avvocato Barbara Mugnai che assiste la figlia della novantenne, indagata per abbandono di incapace e truffa ai danni dello Stato. È il primo atto della strategia difensiva in una battaglia giudiziaria che si annuncia ricca di colpi di scena. “La signora non è rintracciabile” ripete il legale e in questa frase netta potrebbero celarsi nuovi scenari. Certo è che sta raccogliendo gli elementi della vicenda nel dossier che servirà a smontare la tesi dell’accusa. Un lavoro certosino, portato avanti sotto traccia e nel massimo riserbo.

Sull’altro versante il magistrato che coordina l’inchiesta, Julia Maggiore, dovrà decidere il percorso dopo l’informativa degli investigatori guidati da Davide Comito. Intanto la procura ha disposto il dissequestro dell’appartamento di via Montanara dove vivevano madre e figlia. L’autopsia colloca la morte della novantenne in un range tra 4 e 6 mesi: un tempo nel quale, secondo gli uomini della Mobile, la figlia, 60 anni, avrebbe continuato a prelevare l’indennità della madre. Una tesi che si fonda sui riscontri e gli accertamenti eseguiti sui conti correnti bancari e sui movimenti di denaro dopo la morte di Carla Bazzani. Quell’assegno mensile, era l’unica fonte di reddito per le due donne. Su questo dramma della solitudine e della disperazione, resta anche un altro mistero: perchè la donna ha abbandonato l’anziana già morta, e almeno dal mese di luglio, ha fatto perdere le tracce per settimane?

L’allarme era scattato dopo la segnalazione alla polizia del proprietario dell’appartamento nella zona di Saione, che non aveva riscosso l’affitto di luglio e non riusciva a rintracciare la donna. Lei, nel frattempo, aveva raggiunto la riviera romagnola, forse sulle tracce di un matrimonio fallito: molti anni fa a Rimini aveva incontrato quello che sarebbe diventato suo marito. Ma i rovesci della vita, hanno fatto naufragare l’unione e per la donna, è iniziato un lento declino nel cono d’ombra della solitudine e dell’isolamento. Uno stato e di prostrazione che potrebbe avere inciso sul suo equilibrio psichico. Anche per questo l’avvocato Mugnai chiederà la perizia psichiatrica “per accertare le condizioni della signora”.

Gli investigatori, che la cercavano in tutt’Italia, l’hanno trovata proprio a Rimini, in un albergo. Il fatto di essere sotto indagine non pone limiti alla sua libertà di movimento, almeno fino a quando - e se - dalla procura non arriverà un eventuale ordine a comparire o nell’ipotesi più seria, una misura restrittiva.  Ma su tutto, resta lo strazio di una anziana morta due volte: dimenticata dalla figlia nel suo letto per mesi. E dimenticata adesso, senza sepoltura.

Lucia Bigozzi