REDAZIONE AREZZO

Dopo il restauro l’opera rinasce

Il dipinto "Madonna con Bambino e i Santi Francesco e Macario" torna alla Pieve di San Giovanni Battista grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. Restaurato con successo, rappresenta un prezioso patrimonio artistico per il territorio aretino.

E’ tornato all’antico splendore grazie alla sinergia virtuosa tra pubblico e privato e stamattina alle 11 il dipinto "Madonna con Bambino e i Santi Francesco e Macario" di autore toscano ignoto della prima metà del XVII secolo sarà collocato nella Pieve di San Giovanni Battista a Galatrona di Mercatale Valdarno. Il recupero, curato dalle restauratrici Paola Baldetti e Marzia Benini del Consorzio Ricerca, era stato promosso circa un anno fa dall’allora sindaco di Bucine Nicola Benini "sulla scia – spiega - della presentazione del libro "Arte e Restauro a Bucine", una bellissima pubblicazione realizzata dal Comune che raccoglie tutte le opere d’arte ubicate nel territorio". Ben presto si era proposto nelle vesti di Mecenate Luca Sanjust, titolare della Fattoria Petrolo e appassionato delle bellezze artistiche, che ha finanziato il remake dell’olio su tela nel quale sono rappresentati la Vergine col Bambino, circondata da cherubini, i due Santi in adorazione e sullo sfondo un castello fortificato e turrito identificato in quello di Galatrona. "Ho aderito volentieri a questa iniziativa – afferma Sanjust – perché la mia famiglia è molto legata a questo territorio ed in particolare alla Torre di Galatrona rappresentata nel dipinto restaurato". Soddisfatta per l’esito della delicata operazione Ilaria Pennati della Soprintendenza: "Grazie alle sapienti mani delle restauratrici – dichiara – è stata recuperata la piena leggibilità degli equilibri cromatici, prima gravemente offuscati dal tempo; quest’opera, insieme a numerosi altri capolavori bisognosi di altrettante cure, appartiene ad un complesso di grande interesse storico-artistico. La Pieve di Galatrona rappresenta infatti uno dei tanti fiori all’occhiello del comprensorio aretino su cui la Soprintendenza, sotto la guida dell’architetto Gabriele Nannetti, esercita quotidianamente la propria attività di alta sorveglianza". Le due restauratrici infine hanno ringraziato Benini e Sanjust per il loro prezioso contributo.